
Amare un figlio non significa tenerlo stretto, ma accompagnarlo fino al momento in cui sarà pronto ad andare. È un paradosso che ogni genitore impara con il tempo: più ami, più devi imparare a lasciare. Non si tratta di abbandono, ma di fiducia. Fiducia nella vita, fiducia nella forza che abbiamo seminato dentro di lui, fiducia nella sua capacità di camminare con le proprie gambe.
All’inizio, l’amore è protezione: è vegliare sulle notti insonni, asciugare lacrime, curare ferite, costruire intorno un mondo sicuro. È una presenza costante, quasi totale, perché il bambino ha bisogno di sentirsi al centro di quel piccolo universo affettuoso. Poi, piano piano, l’amore cambia forma. Cresce insieme a lui, si fa più silenzioso ma più profondo, e deve imparare a fare un passo indietro. Deve accettare che il figlio esplori, che si metta alla prova, che sbagli.
Lasciar andare è la forma più matura dell’amore, quella che non pretende riconoscenza, che non impone il proprio volere, che non teme di non essere più necessaria. È la prova più difficile per un genitore, perché ogni padre e ogni madre restano, in fondo, un cuore che vorrebbe trattenere, che vorrebbe proteggere ancora, che teme il distacco. Ma se l’amore è vero, non trattiene: accompagna. È un filo invisibile che non lega, ma unisce.
Lasciare andare non significa smettere di esserci. Significa esserci in modo diverso con lo sguardo, con l’ascolto, con la discrezione di chi sa che il proprio compito non è controllare, ma sostenere da lontano. È un gesto di grande rispetto, perché riconosce al figlio il diritto di essere se stesso, anche quando le sue scelte non corrispondono alle nostre aspettative.
Un figlio amato davvero non è quello che vive sotto la nostra ala per sempre, ma quello che, anche da lontano, porta dentro di sé la certezza di essere stato amato nel modo giusto con libertà, con fiducia, con la forza di sapere che può tornare ogni volta che vuole, senza paura di essere giudicato.
E allora sì, tutto si riassume in poche parole i figli vanno amati, soltanto questo. E amare davvero, nel senso più profondo e autentico, significa anche imparare a lasciarli andare, con il cuore pieno di gratitudine per il dono di averli potuti accompagnare fino a quel punto del loro cammino.


