lunedì 12 febbraio 2024

Malattia dell’anima


Daniele era considerato da tutti un ragazzaccio, a scuola era stato responsabile di bullismo nei confronti di un compagno caratterialmente debole e timido.

La sua cattiveria diventava più evidente quanto più la vittima si mostrava martoriata.

Un giorno Daniele passò davanti ad un vecchio barbone seduto per terra mentre mangiava un panino con un pò di formaggio.

Colse quell’occasione per tirar fuori la sua cattiveria, si avvicinò all’uomo e disse: “Beato te che mangi! Mi dai un po’ del tuo panino?”

Il barbone, sorpreso dalla richiesta, non rispose ma allungò la mano per cedere tutto il panino al ragazzo.

Il ragazzo prese il panino e subito dopo lo scaraventò per terra ridendo della sua bravata.

L’uomo resto impassibile, si alzò e raccolse il suo panino da terra e riprese a mangiarlo come se non fosse successo nulla.

Daniele impietrito dalla mancanza di reazione del barbone, domandò:

“Scusami … perché non ti sei arrabbiato?”

L’uomo capì che aveva sorpreso il ragazzo e rispose:

“Perché dovrei arrabbiarmi? Il tuo comportamento è una reazione provocata dalla tua malattia!”

“Ti sbagli! Io sono perfettamente sano e ho volutamente farti un dispetto !” replicò il ragazzo.

“La malattia di cui parlo è molto più grave di quella fisica! É quella che ti ha preso il cuore, nessuno ti ha insegnato ad amare. Nessuno ti ha dato del Bene e non sei in grado di darlo a nessuno e forse non sai neanche riconoscerlo.

Quindi non ho nessun motivo per arrabbiarmi… se lo facessi aggiungerei altra sfortuna alla tua triste condizione della tua anima.”

domenica 11 febbraio 2024

Sorridere per essere speciali

Annetta era una bambina vivace, amava tanto stare con il nonno, da lui riceveva ogni cosa, non soltanto dolci e cioccolate, ma anche belle parole.

In una occasione gli chiese: “Nonno, perché vuoi che la gente sorrida?”

“Perché quando si sorride, si è più belli, vedi  la gioia sul viso e ne sei contagiata!” rispose il nonno.

“É vero? Mi dispiace perché molte persone faticano a sorridere, forse i guai costringono alla tristezza.” 

“Cara Annetta, molte persone anche senza guai dimenticano di sorridere, si sono abituati ad essere seri … forse per non apparire scocchi, i clown fanno ridere perché fanno cose sciocche  e a nessuno piace sembrare sciocco.

Invece, è così bello ridere e sorridere.

Il cuore sporge dalla finestra della tua gioia e qualsiasi problema diventa più piccolo di quanto non lo era prima!”

La bambina incalzò con un’altra domanda: “Nonno, tutti i bambini ridono ma non sono sciocchi, vero?”

“Ai bambini é concesso ridere perché sono puri e non hanno ancora l’età del giudizio. Per gli adulti è un po’ diverso … devono far capire chiaramente perché ridono  … se non vogliono essere considerati matti!

Lo sai Annetta che per gli adulti è anche difficile mantenere il sorriso più di qualche minuto?”

“Perché?” domandò la bimba molto interessata alla risposta.

“I clown disegnano il sorriso sul viso preoprio perché è faticoso mantenerlo a lungo.”

“Che strano! Sorridere é così bello ma faticoso!” Annetta si mostrò incredula.

“Voglio darti un consiglio, piccola mia, ricordati di sorridere sempre quando qualcosa ti costringe ad essere triste.

Però è anche importante che ti accompagni con chi si mostra gentile e sorridente. Questo tipo di persone sono speciali, ti creano un piccolo paradiso sulla terra.”

La bimba abbracciò suo nonno e gli disse: “Nonno, tu sei speciale!”

sabato 10 febbraio 2024

Vuoto d’amore






Amore sei andato via troppo presto.

Che sarà di me?

Ho spento la luce … dai, vienimi accanto!

Mi è difficile stare da sola in questo enorme letto.

Era così piccolo quando c’eri tu!

Amore scendi giù dal cielo … anche soltanto per pochi minuti. É tanta la voglia di rivederti. 

Non starei nella pelle per abbracciarti.

Ti giuro che se ci fosse una scala per venir da te l’avrei già appoggiata all’albero più alto.

Quante parole ci siamo inventate per dirci che ci amavamo, quanti progetti abbiamo fatto e poi … 

No, non voglio piangere, mi dicevi che piangono i bambini, ma io ora senza di te sono una bambina.

Faccio di tutto per non pensarti e invece la voglia di noi ti riporta nel mio respiro.

Chi ci potrà ridare ciò che abbiamo perso? Chi potrà crederci per come ci siamo amati? 

Forse, il nostro amore era troppo bello per essere vero, troppo grande per essere vissuto. 

É da un pò che cammino con il cuore spento e ogni notte vado a letto con l’illusione che sei lì ad attendermi. 

Stringo quel tuo cuscino per cercare ancora qualche traccia di te. 

Mi rigiro nelle lenzuola per sentire quella stretta che soltanto tu potevi darmi.

Mi addormento con l’ansia di averti nel sogno. 

Almeno lì nessuno potrà impedirmi di stare con te.

venerdì 9 febbraio 2024

Testamento di un’innamorata

Trascorrevamo intere notti tra carezze e discussioni, si parlava di tutto a pochi centimetri dalle nostre bocche, il caldo del respiro lo sentivamo per restare ancora più uniti. 

Tra domande senza risposte, immaginavamo un futuro impossibile. 

Ero presa dal tuo fascino che mi rapiva. 

Raccoglievo emozioni con lo sguardo incantato a quella stella che mi distraeva dal tuo sguardo.

Vivevamo un’autentica magia.

Momenti che non torneranno più!

Ricordo quanto ero convinta che niente poteva cambiare mentre mi perdevo nei tuoi sensi e anelavo per un altro tuo bacio.

La vita è fatta di momenti… a volte irripetibili, confusi tra sogni e realtà.

Soltanto quando ti rendi conto che non si può tornare indietro si capisce il valore che avevano.

Oggi posso raccontarti che cosa è la nostalgia che avvolge ogni mio pensiero rivolto a te.

Riverso nelle parole l’infinito di un sentimento che so già non potrà mai essere contenuto. 

Avranno la forza di scuotere i cuori freddi … quelli che non si sono mai innamorati.