
Daniele era considerato da tutti un ragazzaccio, a scuola era stato responsabile di bullismo nei confronti di un compagno caratterialmente debole e timido.
La sua cattiveria diventava più evidente quanto più la vittima si mostrava martoriata.
Un giorno Daniele passò davanti ad un vecchio barbone seduto per terra mentre mangiava un panino con un pò di formaggio.
Colse quell’occasione per tirar fuori la sua cattiveria, si avvicinò all’uomo e disse: “Beato te che mangi! Mi dai un po’ del tuo panino?”
Il barbone, sorpreso dalla richiesta, non rispose ma allungò la mano per cedere tutto il panino al ragazzo.
Il ragazzo prese il panino e subito dopo lo scaraventò per terra ridendo della sua bravata.
L’uomo resto impassibile, si alzò e raccolse il suo panino da terra e riprese a mangiarlo come se non fosse successo nulla.
Daniele impietrito dalla mancanza di reazione del barbone, domandò:
“Scusami … perché non ti sei arrabbiato?”
L’uomo capì che aveva sorpreso il ragazzo e rispose:
“Perché dovrei arrabbiarmi? Il tuo comportamento è una reazione provocata dalla tua malattia!”
“Ti sbagli! Io sono perfettamente sano e ho volutamente farti un dispetto !” replicò il ragazzo.
“La malattia di cui parlo è molto più grave di quella fisica! É quella che ti ha preso il cuore, nessuno ti ha insegnato ad amare. Nessuno ti ha dato del Bene e non sei in grado di darlo a nessuno e forse non sai neanche riconoscerlo.
Quindi non ho nessun motivo per arrabbiarmi… se lo facessi aggiungerei altra sfortuna alla tua triste condizione della tua anima.”


