
Cercai la data di stampa e sorprendentemente lessi: 30
giugno 1968.
Una terribile ansia mi prese, e non avendo fatto caso al
titolo, lo richiusi per guardare sul frontespizio, e vidi:
“Percorso di una
vita”.
Capirete, che l’ansia cominciava a trasformarsi in paura,
appena la fugace lettura di poche frasi puntate a caso, mi fece intendere che
si trattava della cronaca della mia vita.
Richiusi il libro immediatamente e alzai lo sguardo intorno a
me.
Solo allora, notai che ero in un luogo pieno di libri di varie dimensioni, alcuni
erano molto sottili, forse con la sola copertina, altri apparivano come grossi
tomi impolverati.
Ripresi coraggio e tentai di sfogliare la parte finale del
mio libro, qui ebbi una delusione, le pagine se pur vecchie, erano vuote.
Capii che non mi era possibile leggere con gli occhi del
presente.
Infatti, quando tentavo di fissare lo sguardo sui quei fogli, vedevo solo
pagine bianche, mentre quando lo distoglievo, quelle stesse pagine si riempivano
di frasi.
Era la mia coscienza, il confine tra il presente e il
futuro.
