lunedì 5 maggio 2025

Siria e l’amore che non aspettava più







Ci sono momenti nella vita in cui ci fermiamo e, quasi senza volerlo, guardiamo indietro. Facciamo il bilancio silenzioso di quello che è stato, di ciò che pensavamo sarebbe arrivato, e di quello che invece ci ha trovato lungo la strada.


 A volte, la consapevolezza non è amara né dolce, ma semplicemente lucida e in quella lucidità, si può scoprire un nuovo modo di amare, diverso da quello che ci era stato promesso non  per rassegnazione, ma per maturità. 


Alcune donne arrivano a questa soglia con grazia, altre con dolore, tutte con una nuova lucidità. Siria fu una di loro.


Quando la mia amica compì 43 anni non fu una ricorrenza particolare. Nessuna festa eclatante, nessun desiderio espresso a mezza voce, ma dentro di lei, qualcosa si mosse. 


Forse è successo un giorno qualunque, in mezzo alla frenesia del suo lavoro, o mentre aiutava  un’amica a uscire da un’altra storia tossica. 

Si rese conto allora che da tempo non aspettava più il grande amore. Non era una rinuncia, né una dichiarazione cinica era solo consapevolezza. Qualcosa in lei era cambiato.


Ha passato anni a pensare che ci fosse un tempo giusto per ogni cosa per innamorarsi, per mettere radici, per costruire un ‘noi’. 


Ma quella sera, tornando a casa da sola, dopo una cena tra coppie tutti felicemente accoppiati o impegnati a fingere di esserlo, sorridenti o stanche di sorridere,  ha capito che la vita non era rimasta vuota. Semplicemente, aveva preso un’altra forma.


Seduta sul divano, in compagnia del silenzio familiare del suo appartamento, si accorse che ciò che una volta le sembrava una mancanza ora era diventato uno spazio  pieno di lavoro, di progetti, di piccole cose concrete. Uno spazio attraversato da poche, ma vere, amicizie.


Si era persa delle occasioni, alcune per paura, altre per orgoglio. Altre ancora perché inseguiva sogni che non erano suoi, o aspettava qualcuno che non sarebbe mai arrivato. 


Aveva creduto che avrebbe sistemato ogni pezzo, dato un senso più pieno alla sua vita. Eppure, oggi sa di avere ancora qualcosa che pulsa dentro la passione per ciò che fà, la dedizione verso chi le vuole bene davvero, la capacità di guardare il mondo con occhi attenti.


Il lavoro, era diventato il luogo dove sentiva di avere uno scopo. le poche amicizie sincere, rare ma autentiche, erano la prova che l’amore non si manifesta solo in una coppia. C’era affetto, c’era ascolto, c’erano risate che la facevano sentire viva. i suoi silenzi… sono diventati il suo tempo, il suo ritmo, la sua casa. Ha imparato a stare, a scegliere, a non aspettare.


Non sempre ciò che sogniamo arriva nel modo che immaginiamo. E non sempre ciò che manca ci impoverisce. A volte, smettere di aspettare è il primo passo per cominciare a vivere davvero.

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