
Eri tu, figlio mio, che stavi per venire al mondo. Tutto il tempo vissuto fino ad allora si è contratto in un solo punto luminoso il tuo primo sguardo.
Raccontare questa esperienza è come riaprire un cassetto segreto, pieno del profumo dell’attesa, del tremore dell’amore assoluto, e di quella luce che ho visto nei tuoi occhi appena li hai aperti per la prima volta.
Era una notte densa e silenziosa, il mondo sembrava trattenere il fiato. Io lo facevo davvero. Da ore sentivo che qualcosa stava cambiando dentro me, un movimento profondo, come se la terra si stesse aprendo per lasciarti uscire.
Il dolore era un’onda, ma dietro ogni contrazione c’era una spinta d’amore che mi portava più vicina a te. Ogni secondo era un passo, ogni lacrima era un grido d’amore che ti chiamava.
La sala parto era piena di suoni ovattati, voci, macchinari, mani che si muovevano con precisione. Ma per me, in quel momento, c’era solo un pensiero: “Quando lo vedrò?”
Poi, improvviso, un vuoto… seguito da un suono. Il tuo pianto. Forte, deciso, vivo.
Ti hanno poggiato su di me. Avevi ancora addosso il calore del mio ventre, e io tremavo. Ho cercato i tuoi occhi, anche se sapevo che forse non mi avresti guardata subito. Ma tu lo hai fatto. Hai aperto gli occhi e in quel minuscolo gesto ho visto l’universo intero.
I tuoi occhi erano profondi, scuri come la notte da cui eri appena uscito, ma dentro brillava una luce che non avevo mai visto prima. Non era solo la vita. Era l’inizio di qualcosa di sacro.
In quello sguardo ho visto chi eri, chi saresti stato, e ho sentito qualcosa in me che si rompeva e si ricomponeva il mio cuore diventava madre. La mia identità cambiava in un secondo. Tu eri il centro del mio mondo, il mio miracolo.
Ti parlavo piano, una cantilena d’amore, e anche se non capivi le parole, sentivi la vibrazione della mia voce. Tu, minuscolo e potente, mi stavi già insegnando qualcosa che nessuno aveva mai potuto che cos’è l’amore che non chiede nulla in cambio, l’amore che nasce solo per donarsi.
I giorni seguenti sono stati una danza di scoperte, ogni piccolo gesto la tua mano che cercava il mio dito, il tuo respiro che si fondeva con il mio durante il sonno era un nuovo capitolo del nostro legame. Ma nulla, nulla è stato intenso come quel primo sguardo. Lo custodisco come un tempio.
Quando la vita fa rumore, quando mi sento stanca o persa, torno lì. A quel momento. Ai tuoi occhi appena aperti.
Ci sono tanti sguardi nella vita quelli che ci sfiorano, quelli che ci feriscono, quelli che ci passano accanto. Ma il tuo, quel primo sguardo, ha inciso dentro di me una verità incrollabile che l’amore più grande può nascere in un attimo e durare per sempre.
E così, ogni volta che ti guardo oggi, più grande, più consapevole, so che in fondo ai tuoi occhi c’è ancora quella luce. Quella luce che ho visto la prima volta che ci siamo visti davvero. Lo sguardo più bello della mia vita.
Il tuo.
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