venerdì 27 dicembre 2024

Parlare bene è più di un’abilità: è una forma di virtù, un’arte.



La parola ben detta non si limita a comunicare, ma modella il mondo, crea ponti e apre passaggi che altrimenti resterebbero chiusi. 

Chi ha la fortuna di parlare bene non si limita a inculcare idee, ma le rende straordinarie, influenzando i cuori e le menti di chi ascolta.


Aristotele, nella sua filosofia, definiva l’arte del parlare bene, come la capacità di persuadere attraverso l’intelletto e la morale di chi parla l’emozione che suscita.


In questi tre elementi si nasconde il segreto di chi non solo parla, ma incanta. 


E oggi, nell’era della comunicazione rapida e frammentata, questa abilità è più preziosa che mai.


Parlare bene è una risorsa quotidiana, che trasforma la chiarezza in efficacia, la gentilezza in empatia, il dialogo in opportunità. 


In un colloquio di lavoro, in una discussione familiare, le parole scelte con cura costruiscono un’immagine di sé che va oltre il contenuto, ma parlare bene non è solo una questione sociale. 


La vera comunicazione nasce dall’empatia verso gli altri e cioè, la capacità di capire l’altro e di usare le parole come un collegamento, non come un’arma. 


Parlare bene non è convincere, ma connettere, ogni parola  è un atto creativo. 


Lo scrittore Italo Calvino, definiva ogni comunicazione un esercizio di precisione e leggerezza.


Parlare bene non è un’ostentazione, ma una responsabilità, è un modo in cui lasciamo un segno nel mondo, trasformando pensieri fugaci in messaggi che durano. 


Il valore delle parole non è dato dal suono, ma dal silenzio che sanno fare.

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