
Ovunque vada, c'è un pizzico di gioia nell'aria: canti natalizi, luci che scintillano e persone che si affrettano con i regali in mano.
Il Natale è arrivato e, per qualche ragione, il mondo sembra vivo e doloroso allo stesso tempo.
È una strana sensazione, festa ovunque, eppure dentro mi sento vuota.
Mi sento sola.
Ultimamente, ho pensato di chiamarti, continuo a immaginare di comporre il tuo numero e sentire il suono della linea che si collega.
Solo una semplice chiamata, qualcosa di piccolo. Potrei dire "Buon Natale" e forse sarebbe sufficiente.
Non proprio, non sarebbe sufficiente, vorrei chiederti come stai, cosa hai fatto e se questo mese ti sembra freddo come lo è per me.
Mi conosco troppo bene, però, non si fermerebbe lì, le parole uscirebbero fuori prima che potessi fermarle, "Buon Natale, mi manchi".
Quelle parole hanno così tanto peso. Mi manchi.
Mi manca tutto di te, il suono della tua voce e il modo in cui hai fatto sentire il mondo un po' meno solo.
E se davvero chiamassi?
E se rispondessi e, per una volta, il silenzio nella mia vita non fosse così forte?
E se ti sentissi solo come me, in attesa che qualcuno ti rompa il freddo?
Ma poi i dubbi si insinuano.
E se non rispondessi?
E se sentissi la mia voce e ti rendessi conto di essere già andato avanti?
Non credo che potrei gestire il silenzio dall'altra parte della linea o la possibilità di sentire indifferenza nella tua voce.
Quella paura tiene il mio telefono sul tavolo, intatto, mentre i minuti si allungano fino a diventare ore e la notte diventa più fredda.
Vorrei essere più coraggiosa.
Vorrei poter prendere il telefono e comporre il tuo numero senza esitazione.
Voglio credere che la magia del Natale sistemasse tutto, che forse questa chiamata potrebbe avvicinarci di nuovo, invece, sono qui seduta, a fissare le luci lampeggianti dell'albero di Natale, sentendo il peso delle parole che potrei non riuscire a dire mai.
Il Natale dovrebbe essere un momento di gioia e connessione, una stagione di amore e calore. Ma tutto ciò che sento dentro è il dolore della tua mancanza.
Non so se anche tu mi stai pensando, una parte di me ama credere che lo sia.
Eccomi qui, con il telefono in mano e il tuo nome nella mente.
Terrò queste parole vicine al mio cuore, anche se non riuscirò mai a dirle ad alta voce: “Buon Natale, mi manchi”.
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