
La vita impone abitudini, ma Carlo non si rassegnava a viverla senza emozioni forti. Aveva una bella moglie che amava ancora nonostante fossero passati più di trent’anni dal loro matrimonio.
Le uniche prove d’amore erano riposte nel freddo bacio che si scambiavano tutte le volte che lui usciva di casa per andare al lavoro.
Una sera, dopo cena, chiese alla moglie:
“Cara, tu mi ami ancora?”
La moglie lo guardò strano e poi rispose:
“Ma che domande fai? Siamo sposati !”
Lui sorrise e disse:”É vero! Si sa che il matrimonio è la tomba dell’amore!”
“Che cosa c’è che non va?” domandò la moglie.
“Forse per te è tutto normale, ma per me stare insieme senza passione é triste.
Ai figli non dobbiamo raccontargli l’amore con le parole e mostrare facce serie tutti i giorni. Loro ci osservano e vogliono il nostro esempio per imparare a vivere il loro futuro di coppia.”
La moglie si rese conto dell’importanza dell’argomento, domandò: “Cosa posso fare io? Baciarti davanti a loro?”
“Dai, Marisa, non scherzare!
Sono le piccole attenzioni, le parole dolci, i sorrisi complici che parlano per noi! Quando eri ragazza, tu eri incontenibile… mostravi il tuo amore senza doverlo pensare. Così mi sono innamorato di te!”
“Carlo, eravamo giovani! Oggi siamo due persone mature!” replicò la moglie.
“Allora, a cosa serve vivere insieme? Perché siamo reciprocamente utili?
No! Io non ci sto! Voglio essere amato con tutto il tuo cuore sempre. Voglio sentire i tuoi battiti accelerati come una volta … allo stesso modo come mi hai amato all’inizio e come io ti amo ancora!”
Marisa si commosse. Si buttò tra le braccia del marito e prima di baciarlo gli disse:”Sono orgogliosa di te!”


