
Paolo era seduto su un panca con il suo fedele cane accanto, conduceva una vita misera, si manteneva con i pochi spiccioli che raccoglieva con l’elemosina.
Non aveva una casa per cui ogni posto discreto e riparato andava bene per trascorrere la notte.
Un giorno un passante si fermò davanti a lui e domandò:
“Che triste vita conduci! Perché non fai nulla per cambiarla?”
Paolo sorrise e poi rispose:”Lei, signore , ha ragione! Direi la stessa cosa se fossi al posto suo, ma non può sapere cosa sento io dentro!”
“Spiegati! Fammi capire dove si trova la soddisfazione di vivere come fai tu.” disse il passante.
“Potrei usare mille parole ma non ti direbbero nulla di più di quello che ti aspetti. Caro signore, io e lei viviamo in due mondi diversi dove i piaceri e le ambizioni hanno altri significati.
A me basta un pezzo di pane e un po’ d’acqua per soddisfare la fame ed essere pronto ad apprezzare le più piccole cose del mondo che mi circonda.
Il sorriso di chi offre gentilezza, il gesto generoso di chi vuole aiutare, il pensiero buono di chi non ti giudica … di tutto questo e di tanto altro ancora gioisco e mi consente di andare avanti, per molti, sono sciocchezze inutili o magre consolazioni.
La gente importante non ha tempo per queste cose… per loro, i sentimenti sono soltanto debolezze. Invece, i bei vestiti, la casa prestigiosa, la moglie o marito belli e prestigiosi devono essere obiettivi primari.
Chi possiede ricchezze soffre osservando il mio stato perché si immedesima, ma io non sono come mi si potrebbe immaginare.”
Il passante lasciò una ricca elemosina nel piatto di Paolo e andò via.
Il benestante non capisce gli stenti di colui che li vive ogni giorno!!!
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