
A tutti capita di sbadigliare
Si sbadiglia quando si è stanchi, quando si è annoiati, quando si vede qualcun'altro sbadigliare: oppure semplicemente per "sgranchirsi" i muscoli facciali.
Può capitare anche di dover sbadigliare volontariamente per il ben noto fenomeno delle “orecchie tappate ”
Un’indagine guidata da studiosi ha messo in luce come il cervello regola l'imitazione automatica.
Si potrebbe affermare questa ipotesi, perché lo sbadiglio è contagioso, inutile tentare di resistere.
Anzi, il desiderio di sbadigliare tanto più cresce quanto più si cerca di annullarlo.
In sostanza, il cervello ha il compito di regolare il contagio, in altri termini esso è legato al fatto che lo sbadiglio è associato all’ empatia: si tende a sbadigliare di più quando stanno sbadigliando le persone che fanno parte della nostra cerchia sociale più stretta, mentre la frequenza dello sbadiglio si abbassa di molto quando a sbadigliare sono degli estranei.
Il comportamento imitativo può influenzare le relazioni interpersonali e le dinamiche di gruppo e va spesso controllato.
Lo sbadiglio di per sé non ha nulla di patologico ma in alcuni casi, può segnalare la mancanza di ossigeno nel sangue; sbadigliare, infatti, comporta l’assorbimento di una grande quantità d’aria e l’accelerazione del battito cardiaco, condizioni che causano un aumento dei livelli di ossigeno nel corpo. Uno sbadiglio quindi, per recuperare energia con la respirazione profonda.
Lo sbadiglio ha anche una funzione termo regolatrice; è dimostrato infatti, che durante la stagione estiva, quando la temperatura esterna è più simile a quella corporea, si sbadiglia meno che in inverno.
Le teorie in merito sono tante; io penso che sia solo un riflesso inconscio di imitazione, come capita con la moda o con i tatuaggi.
Lo sbadiglio avviene in momenti in cui è praticamente assente un’attività fisica e di solito si è più rilassati.


