Francesco, era un bambino che viveva in un piccolo paese circondato da colline.
Era vivace e curioso durante il giorno, ma quando il sole tramontava e il cielo si imbruniva, una paura profonda lo assaliva: la paura del buio.
Ogni sera, quando era il momento di andare a letto, Francesco si aggrappava al suo peluche preferito.
Anna e Lorenzo i suoi genitori cercavano di rassicurarlo, ma Francesco si sentiva sempre più inquieto mentre la luce della lampada si spegneva e la stanza si riempiva di ombre inquietanti.
Una sera, dopo aver ascoltato una storia raccontata dai suoi amici, la paura di Francesco divenne insopportabile.
Si coprì la testa con le coperte, cercando di ignorare i rumori notturni che sembravano amplificarsi nel silenzio, e chiuse gli occhi ben stretti, sperando che il buio scomparisse.
Quella notte, qualcosa di diverso accadde, Francesco, ancora sveglio, sentì un leggero fruscio provenire dalla finestra.
Curioso e con il cuore che gli batteva forte si alzò dal letto e si avvicinò lentamente alla finestra, quando la aprì, vide i rami degli alberi muoversi al fruscio del vento e un gatto seduto sul davanzale spaventato che cercava riparo, Francesco si rese conto che ciò che temeva non era poi così inquietante, decise che era tempo di affrontare la sua paura.
Si ricordò di un libro che mamma Anna gli leggeva, raccontava di un eroe che combatteva i suoi mostri. “Se lui può farlo, anche io posso!” pensò.
Così, tornò nel suo letto, ma questa volta con una nuova determinazione, iniziò a immaginare che il buio fosse un misterioso mondo da esplorare, pieno di avventure e segreti.
Nei giorni seguenti, Francesco si allenò a rimanere sveglio al buio, ogni sera, rimaneva in piedi per qualche minuto in più, fino a quando non si sentiva più a suo agio.
Un giorno, la scuola organizzò una visita d’istruzione al planetario, mentre osservava le stelle, Francesco scoprì che la notte non era solo buio, ma era un vero spettacolo di luci e colori.
Ancora una volta, la sua paura cominciò a svanire, quando tornò a casa quella sera, non si sentiva più terrorizzato dal buio.
La sua stanza, ora, era il posto dove il suo coraggio cresceva, e le ombre danzanti sugli scaffali somigliavano a figure amiche che lo accompagnavano nel sonno.
Con il passare del tempo, Francesco imparò ad amare le notti stellate e a non temere il buio, ogni volta che chiudeva gli occhi, pensava a nuovi mondi da esplorare, a nuove storie da raccontare e a tutte le avventure che lo attendevano.
La paura che un tempo lo aveva bloccato si trasformò in meraviglia, Francesco crebbe, diventando non solo un bambino senza paura del buio, ma anche un sognatore avventuroso, capace di affrontare qualsiasi cosa, nel mondo e oltre, con il suo amato orsacchiotto sempre accanto a lui.