mercoledì 8 gennaio 2025

la storia di Serena



 

Una bambina, spettatrice silenziosa di un film interpretato dai suoi genitori, conduceva una vita solitaria nell’anima. 


La lunga attesa di una carezza o di una piccola attenzione alla sua persona, le aveva indotto una specie di mesta rassegnazione unita all’accettazione di una colpa difficile da comprendere alla sua tardiva intelligenza.


 Le tenerezze che giungono da un cuore che ama, sono sempre accompagnate da duraturi sorrisi e sguardi incantati. 


Questa esperienza era completamente ignota alla piccola Serena, che però, aveva sperimentato come attraverso l’ubbidienza o un concedersi senza convinzione, si riusciva a conquistare sorrisi di compiacimento. 


Queste apparenti gratificazioni le servivano come surrogati di quei piaceri che ella avrebbe voluto provare come riflesso di un atto d’amore ancora da sperimentare.


 La strana situazione che si componeva mentre la bambina diventava donna, contribuì a definire un’architettura dell’anima illeggibile e difficile da modellare con gli eventi della vita.


 Un giorno ricevette un oggetto avvolto in due strati di carta: quello della formalità e quello dello sfruttamento. 


Serena non era capace di notare i due strati di carta, apprezzò invece, l’oggetto come un dono speciale alla sua persona. 


Conservò e curò per molto tempo l’oggetto, sperando un giorno di poter comprendere il suo reale valore. 


La sua vita cominciò a cambiare.

 Iniziò a combattere le prime battaglie. 


Si vedeva negli occhi dei suoi amici e conoscenti.


 Riusciva persino a modulare la sua voce con un sottofondo di importanza e convinzione delle proprie possibilità. 


La sua forza interiore si accrebbe tenendo sempre in primo piano l’importante dono che aveva ricevuto e del quale si vantava come una delle pochissime persone a cui la fortuna aveva concesso di possederlo.


 Serena stava conquistando la sua consapevolezza e l’autorità di esistere quando il destino gli impose di aprire il pacco dono per scoprire che non conteneva nulla. 


Capì che le avevano dato in custodia qualcosa senza valore per il mondo materiale, ma che si era rivelato così preziosa da dare un senso alla sua vita. 


Quella scatola vuota portava in sé qualcosa che nemmeno i suoi genitori erano riusciti donarle.


 Serena, ora, cammina per il mondo sapendo che il valore degli oggetti non si prova toccandoli ma sentendoli con il cuore.

martedì 7 gennaio 2025

Amarsi oltre le difficoltà





Carlo era un povero bracciante; sua moglie, Silvia, una casalinga. 

Si erano incontrati sotto una fredda e affollata scalinata in una giornata molto umida, dove si erano inconsciamente ammassati, cercando riparo dalla pioggia e calore dal freddo. 


Una cosa tira l'altra, come spesso accade, e nacque un'amicizia di un certo tipo.


Si innamorarono lentamente durante un lungo, freddo e grigio inverno. 


Lei si innamorò delle sue cure, del suo fascino, dei suoi racconti selvaggi e della sua ambizione, e lui  della sua spinta, della sua passione, della sua attenzione, della sua voce e del suo calore. 


Persino il clima freddo faceva il tifo per il loro amore sbocciante e la loro ardente lussuria. 


Alla fine, si innamorarono perdutamente e si gettarono l'uno sull'altra come conigli freddolosi chiusi in un recinto esposto al vento.


Di giorno, lui lavorava nelle stalle puzzolenti nella fattoria del padrone, mentre lei dormiva, e di notte, lei lavorava in casa. 


Sopportarono questo stile di vita e le difficoltà che accompagnavano per settimane a causa di quanto fossero vuoti i loro portamonete. 


Sacrificarono le loro emozioni e i loro desideri contrastanti finché il bianco dell'inverno non si mescolò al verde della primavera.


Tollerarono finché potettero. 


Carlo non si dava pace per non offrire una vita degna di essere vissuta a sua moglie. 


Silvia non riusciva più a sopportare il senso di colpa che provava nel vedere l'uomo che amava prendersi cura di lei, sapendo che era ferito ma che lo avrebbe sempre mascherato con sorrisi rapidi per tenerla felice e a suo agio.


Quando le ultime chiazze di neve evaporarono, la coppia fece le valigie con quel poco che avevano e se ne andarono dalla casa che conoscevano, dalle critiche delle persone, dagli sguardi giudicanti di gente che aveva commesso tanti peccati quanto tutti gli altri, dai commenti sarcastici. 


Se ne andarono dalle vite che avevano vissuto.


Vagarono da un posto all'altro, si dedicavano a qualche lavoretto, viaggiavano su diversi carri, condividevano pasti e canzoni con degli sconosciuti, trovavano un prete che li rendeva una cosa sola e, il più delle volte, dormivano abbracciati nelle loro coperte di lana sotto le stelle lampeggianti.


Finalmente, trovarono una casa in una città di pescatori, molto lontana da dove un tempo avevano abitato. 


Silvia incanalò presto la sua passione e la sua determinazione nel ricco e colorato mondo della produzione di profumi, delle candele profumate e del giardinaggio, mentre Carlo trovò un lavoro come gestore della fattoria del signore residente, che fu abbastanza generoso da aggiungere il cottage abbandonato dietro la sua tenuta come parte dell'accordo.


In quel cottage, un anno dopo, in una mattina fredda e umida, i due eterni innamorati decisero di provare ad avere un figlio. 


Ci riuscirono, perché con l'arrivo della primavera, arrivò il dono del Signore: una bellissima bimba.

lunedì 6 gennaio 2025

La certezza di esistere




Da quando ho potuto darti un volto, ogni sera è mia abitudine uscire sul balcone della mia stanza e contemplare il cielo. 


È un rituale che  faccio ormai da  anni: alzo lo sguardo e…con tristezza, ti cerco tra le stelle e mi soffermo a cercare la più bella. 


É a quella stella a cui ho dato il tuo nome che aveva già il suo significato: LUCE


Io purtroppo non ho avuto la gioia di poterti  avere accanto mamma, né ricevere il tuo amore per colpa di quel qualcuno,  che alle tue spalle ha agito senza farsi troppi scrupoli.


Una  sera, con mio grande rammarico, il cielo era oscurato da nuvole, non c’erano stelle. 


 Ci sono rimasta male,  non avevo la vista nitida, stavo per rientrare poi osservando meglio tra quelle oscure e tetre nuvole, ce n'era una bellissima più chiara che si faceva spazio tra l’oscurità.


In quel istante ho capito che eri tu mamma che volevi dirmi: “ io ci sono“.


Dicono che i nostri cari lassù, ci mandano segni per farci sentire la loro presenza. 


Adesso ho la certezza che tu ci sei ed io ci credo… ci voglio credere.

domenica 5 gennaio 2025

Un Gesù umanista

 


“E di nuovo vi dico: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio". Matteo 19:24

 Lasciatemi iniziare dicendo che non sono un cristiano a tutti i costi, sono un umanista, se proprio devo avere un'etichetta. 

Credo che quando abbiamo bisogno di aiuto dobbiamo rivolgerci ad altri esseri umani.

 È tutto ciò che abbiamo. 

Un Dio non ha mai sfamato un bambino affamato. Se gli esseri umani non si fanno avanti, il bambino morirà di fame. 

Quindi, è nostro compito creare un mondo migliore per i bambini che insistiamo a far nascere.

In ogni caso, c'è un forte movimento di cristiani radicalizzati che affermano di credere nella Bibbia e di amare Gesù, ma non sembrano voler seguire le sue direttive.

Sai, come quando disse a un uomo ricco: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". Matteo 19:21

Wow! Quel vecchio Matteo non era materialista e neanche Gesù.

Eppure, in questo paese di adoratori del denaro, la povertà è spesso vista come una mancanza personale. 

L'unica cosa che ammiriamo veramente è il denaro, è tutto una questione di soldi, soldi, soldi. E poi … i ricchi li odiamo, ma vogliamo essere come loro. 

Possono essere cattivi, egoisti o persino pazzi, ma se hanno soldi, cambia tutto; diamo loro la nostra totale attenzione e cerchiamo persino di farli diventare amici irrinunciabili.

Hai mai visto un cammello passare attraverso la cruna di un ago? 

Hai mai sentito che uno lo abbia fatto? 

Nei tuoi sogni più sfrenati, pensi che sia possibile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago? 

Io riesco a malapena a infilare un ago per dirti la verità. 

Quindi cosa stava dicendo esattamente Gesù?

Potrebbe essere che se c'è un paradiso non ci saranno persone ricche ammesse? 

Le porte perlacee del paradiso saranno chiuse a chiunque abbia troppi soldi?

C’è da pensare che a Gesù non piacessero i ricchi, non li ammirasse e non volesse che facessero parte dell'aldilà.

Ma come non dargli ragione! In molti paesi ricchi, evoluti, il problema numero uno è rappresentato dall'immigrazione. 

I nomi che danno a questa gente in cerca di del minimo sindacale non sono molto lusinghieri. 

Queste famiglie povere e disperate vengono chiamate subumani, animali e criminali anche da coloro che affermano di AMARE la Bibbia.

Se questo succede nelle comunità tecnologicamente avanzate e assunte cristiane, allora siamo spacciati. 

A volte, mi chiedo se chi parla della Bibbia l’abbia poi veramente letta.

Nel frattempo, viviamo in un mondo in cui il progresso sociale è disperatamente necessario. 

Dobbiamo limitare il potere dei super-ricchi, aumentare gli stipendi dei poveri, migliorare le reti di sicurezza per coloro che sono caduti in tempi difficili, aiutare coloro che sono svantaggiati e riconoscere che c'è spazio nella nostra società per gli immigrati.

Altrimenti, non saremmo cristiani e nemmeno buoni umanisti, saremmo un fallimento abissale senza l’idea di valori da riconoscere in una grande società. 

Non saremmo pro-life se abbracciamo la competizione anziché la cooperazione e la condivisione. 

La sofferenza umana non ci spinge a lavorare per qualcosa di nobile o stimolante. 

Preferendo un sistema di classe dove i poveri sono considerati come esseri di scarto, si troverebbero eternamente chiusi i cancelli del paradiso, così, Gesù mi piace anche perché sembra un bravo umanista.