martedì 7 gennaio 2025

Amarsi oltre le difficoltà





Carlo era un povero bracciante; sua moglie, Silvia, una casalinga. 

Si erano incontrati sotto una fredda e affollata scalinata in una giornata molto umida, dove si erano inconsciamente ammassati, cercando riparo dalla pioggia e calore dal freddo. 


Una cosa tira l'altra, come spesso accade, e nacque un'amicizia di un certo tipo.


Si innamorarono lentamente durante un lungo, freddo e grigio inverno. 


Lei si innamorò delle sue cure, del suo fascino, dei suoi racconti selvaggi e della sua ambizione, e lui  della sua spinta, della sua passione, della sua attenzione, della sua voce e del suo calore. 


Persino il clima freddo faceva il tifo per il loro amore sbocciante e la loro ardente lussuria. 


Alla fine, si innamorarono perdutamente e si gettarono l'uno sull'altra come conigli freddolosi chiusi in un recinto esposto al vento.


Di giorno, lui lavorava nelle stalle puzzolenti nella fattoria del padrone, mentre lei dormiva, e di notte, lei lavorava in casa. 


Sopportarono questo stile di vita e le difficoltà che accompagnavano per settimane a causa di quanto fossero vuoti i loro portamonete. 


Sacrificarono le loro emozioni e i loro desideri contrastanti finché il bianco dell'inverno non si mescolò al verde della primavera.


Tollerarono finché potettero. 


Carlo non si dava pace per non offrire una vita degna di essere vissuta a sua moglie. 


Silvia non riusciva più a sopportare il senso di colpa che provava nel vedere l'uomo che amava prendersi cura di lei, sapendo che era ferito ma che lo avrebbe sempre mascherato con sorrisi rapidi per tenerla felice e a suo agio.


Quando le ultime chiazze di neve evaporarono, la coppia fece le valigie con quel poco che avevano e se ne andarono dalla casa che conoscevano, dalle critiche delle persone, dagli sguardi giudicanti di gente che aveva commesso tanti peccati quanto tutti gli altri, dai commenti sarcastici. 


Se ne andarono dalle vite che avevano vissuto.


Vagarono da un posto all'altro, si dedicavano a qualche lavoretto, viaggiavano su diversi carri, condividevano pasti e canzoni con degli sconosciuti, trovavano un prete che li rendeva una cosa sola e, il più delle volte, dormivano abbracciati nelle loro coperte di lana sotto le stelle lampeggianti.


Finalmente, trovarono una casa in una città di pescatori, molto lontana da dove un tempo avevano abitato. 


Silvia incanalò presto la sua passione e la sua determinazione nel ricco e colorato mondo della produzione di profumi, delle candele profumate e del giardinaggio, mentre Carlo trovò un lavoro come gestore della fattoria del signore residente, che fu abbastanza generoso da aggiungere il cottage abbandonato dietro la sua tenuta come parte dell'accordo.


In quel cottage, un anno dopo, in una mattina fredda e umida, i due eterni innamorati decisero di provare ad avere un figlio. 


Ci riuscirono, perché con l'arrivo della primavera, arrivò il dono del Signore: una bellissima bimba.

2 commenti:

  1. Una storia a lieto fine è sempre bella 😁 son stati fortunati alla fine e il cambiamento ha portato un lieto evento.

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  2. Bella storia a lieto fine!

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