giovedì 16 gennaio 2025

L’imprevedibilità della vita




La vita è connotata da un continuo movimento che coinvolge spirito e materia. Si muove la materia nell’arco dell’evoluzione, si muove lo spirito sull’onda del perfezionamento.

Poco importa se sono spinti entrambi della necessità o dalla casualità.

È evidente che fattori come la dinamica, il nuovo, le trasformazioni, sono padroni dell’universo.

Ci affanniamo a trovare la finalità di tutto questo movimento, ma servirà a qualcosa?

Una foglia secca trascinata dal vento in una traiettoria elicoidale, cambierà continuamente opinione sulla direzione che la tempesta le imporrà.

La foglia, nel suo piccolo, riferirà i suoi sforzi alle sue dimensioni, per cui il tratto successivo che potrà pronosticare, sarà di pochi centimetri, prima di ricredersi e tirar fuori un nuovo pronostico. Le sempre nuove soluzioni individuabili smentiranno le precedenti e per amor proprio, essa le giustificherà con il mistero della vita.

Povera foglia! Come potrà capire se per necessità o casualità il suo moto non ha una direzione prevedibile o se quella variabilità è solo frutto del suo pensiero?

Se riuscisse ad abbandonare sé stessa rimarrebbe traumaticamente delusa nel constatare la sua pochezza e la scarsa o nulla considerazione che la tempesta le dimostra.

Resterebbe invece, a bocca aperta, profondamente stupita, per la bellezza, la forza, la grandezza e la perfezione, che il suo extra-mondo le mostra.

 Eccovi il segreto della vita.

Non aspettate che vi dica come diventare ricchi o come vivere cento anni. Mi piacerebbe svelarvi come essere felici, ma io sono una foglia come voi, destinata a muoversi nella tempesta e che vuol provare con voi a vedersi fuori da sé stessa. Compito difficile vero?

Reso impossibile dal guardiano del nostro corpo, prontamente ubbidiente; ottuso esecutore di un codice scritto da una mano senza nome e senza testa!

Dimostrarsi generosi significa abbandonare momentaneamente sé stessi per porre l’attenzione fuori dalla propria persona per scoprirne le stesse necessità. In questi casi il corpo protesta perché gli sottraete ciò considera sempre indispensabile: attenzione assoluta su di sé.

Quando voliamo col pensiero abbandoniamo in quei momenti noi stessi; il corpo si affanna, il timore lo bracca perché ha paura di essere dimenticato e di conseguenza, non essere più accudito.

Quando le emozioni si manifestano con brividi, palpitazioni, lacrime, tremori, non abbiate paura, sono segnali del corpo che sentendosi trascurato tenta in mille modi di farsi sentire.

Esso teme la sua stessa estinzione.

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