
Spesso sento dire che essere buoni non serve, è come scegliere di passare per stupidi.
Non è vero!
Essere buoni non è un investimento per il proprio tornaconto. È un modo di essere nel mondo, sapendo che ognuno di noi combatte con gli stessi problemi.
Certamente, la persona buona prende posizioni scomode, ma la gratificazione che ottiene paga nel tempo.
Essere buoni non può essere una scelta perché per scegliere occorre decidere … e quindi, non è più un atto spontaneo.
Quando si è buoni, ci si mostra drogati in positivo, drogati di bontà.
Buoni inconsapevoli sono i Santi che, per nostra sfortuna, non sanno di esserlo.
Per quale motivo un santo dovrebbe far miracoli se, per farli, deve scegliere di volerlo?
Egli è così beato in se stesso che non vede altro se non bontà negli altri.
Daresti da bere a chi credi che abbia bevuto tanto?
Verseresti acqua in un bicchiere, se credi di vederlo pieno fino all’orlo?
Il problema di chi è buono è che non sa di esserlo, né prova fatica per esserlo e quindi non ha necessità di scegliere di essere buono.
Inoltre, la persona buona genera simpatia, crea empatia, dispone alla bontà i propri amici fornendo loro un modello da imitare.
Quando si è buoni … si sta in paradiso senza dover aspettare la fine della vita.
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