
L’ intimità non può prescindere dalla partecipazione del corpo, l’anima è prigioniera del corpo e non può tenerlo fuori dal suo mondo.
Il sesso è proprio il mezzo e l’opportunità che l’anima offre al corpo per partecipare alla sua intimità.
Un rapporto che tiene fuori il corpo non riesce a concretizzare una vera intimità.
Il senso del pudore scatta quando non c’è intimità e l’anima si ritrova da sola a dover rivelare se stessa.
L’amicizia tra un uomo e una donna trova una strada difficile da percorrere poiché appena si tenta una pur minima intimità, naturalmente entra in gioco il corpo attraverso il richiamo sessuale.
Diversamente, il rapporto tra uomo e donna si rivela superficiale, sfuggente e alla fine si chiude.
Purtroppo, la religione ha costruito un enorme tabù sul sesso, rendendolo demoniaco fuori dal matrimonio e di fatto chiude ogni possibilità di altre aperture.
Che cosa sono il bacio, l’abbraccio, la carezza, se non una partecipazione attiva del corpo al processo che con sentimento conduce all’intimità.
Non esiste una parte del corpo meno nobile dell’altra, siamo stati educati a nascondere quelle parti del corpo che , fuori dall’intimità, mostrarle susciterebbe scandalo.
Due persone che si amano sono in intimità e non hanno bisogno di nascondersi nulla; per loro nel mostrarsi nudi non esiste vergogna, ma se questa si rivelasse, siatene certi che non esisterebbe neanche il loro presunto amore.
Eppure fra di loro vi era un’intimità assoluta. L’intimità che nasce dall’aver frequentato per anni lo stesso sogno
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