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Alberto era stanco della vita noiosa con la moglie, aveva un figlio piccolo da crescere e un lavoro che lo gratificava.
Incontrò Eva, una bellissima donna e si innamorò.
Un giorno tornò a casa e disse alla moglie:
-“Teresa, io voglio divorziare. Il nostro matrimonio si è spento… non c’è più interesse, entusiasmo tra noi.”
La moglie sembrava distratta e come se non avesse sentito nulla di straordinario, chiese:
-“Perché?”
Alberto si innervosì. La spiegazione data doveva essere sufficiente, girò le spalle e stava andando a letto.
La moglie gridò:
-“Va bene! Avrai il divorzio alle mie condizioni, domani mattina le leggerai.”
La mattina successiva, Alberto lesse le condizioni. le trovò strane ma accettò pur di arrivare al divorzio.
Il primo giorno la scena di portar la moglie in braccio apparve ridicola e imbarazzante. Il loro figlio era felice; pensava di avere un padre innamorato della sua mamma.
Nei giorni successivi la scena si ripetette ma con disinvoltura crescente.
Alberto accusava un senso di intimità che lo riportava ai primi anni del matrimonio. Già da tempo non giaceva più con la moglie ed ora sentiva un’attrazione inspiegabile.
Dopo tre settimane, Alberto, fingendo di stringere il corpo della moglie per mantenerla sicura, la notò scarnita e con la pelle più rugosa … come se fosse invecchiata velocemente.
Pensava che forse l’idea del divorzio l’avesse segnata.
Alla fine della quarta settimana, disse ad Eva che non voleva più incontrarla e che desiderava restare con sua moglie.
Quel giorno tornò a casa felice perché voleva dire alla moglie di rinunciare al divorzio … aveva riscoperto di amarla davvero.
Entrando in casa non la trovò in cucina era distesa sul letto che stava morendo.
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