
Il mare è un desiderio che, in forme diverse, abita tutti. Anche chi dice di non amarlo davvero, in fondo, ne riconosce il fascino. È un desiderio antico, primordiale, che nasce forse da una memoria profonda l’acqua come origine, come grembo, come luogo da cui tutto ha avuto inizio. Quando pensiamo al mare non immaginiamo solo una distesa d’acqua, ma uno spazio interiore in cui andare, una possibilità di ritorno a noi stessi.
Il mare attrae perché promette libertà. Il suo orizzonte aperto dà l’illusione che non esistano confini, che lo sguardo possa spingersi oltre ciò che conosciamo. Davanti al mare i pensieri si allargano, diventano meno rigidi, più tolleranti. Le preoccupazioni quotidiane sembrano più piccole, ridimensionate dal movimento incessante delle onde che ci ricordano quanto tutto sia in continuo cambiamento.
C’è chi desidera il mare per il suo silenzio rumoroso, fatto di vento e risacca, un suono che non chiede attenzione ma la ottiene lo stesso. Quel ritmo naturale calma, accompagna, regola il respiro. Per molti il mare è una medicina invisibile non guarisce, ma allevia; non risolve, ma sostiene. È un luogo dove il corpo si rilassa e la mente smette, finalmente, di correre.
Il mare è anche desiderio di profondità. Sotto la superficie luminosa vive un mondo segreto, oscuro e affascinante, proprio come dentro di noi. Guardarlo significa accettare che non tutto è chiaro, che non tutto va capito subito. Il mare insegna la pazienza, l’attesa, il rispetto per ciò che non controlliamo. Le sue maree ci ricordano che la vita va e viene, che ci sono tempi di ritiro e tempi di espansione.
Per alcuni il mare è nostalgia, per altri speranza. È il luogo delle partenze e dei ritorni, dei saluti sospesi e delle promesse non dette. Porta con sé ricordi d’infanzia, estati lontane, istanti di felicità semplice. Anche quando non lo vediamo, il suo richiamo resta, come una voce che invita a rallentare, a sentire, a lasciarsi andare.
In fondo, desideriamo il mare perché desideriamo sentirci vivi in modo essenziale. Senza maschere, senza rumore superfluo. Solo noi, il cielo sopra e l’acqua davanti. Il mare non chiede nulla, e forse per questo ci offre così tanto.


