Andrea era un uomo abitudinario. Insegnava matematica in un liceo e nelle ore di pausa si concedeva una passeggiata per prendere un caffè al bar.
Ormai era un cliente fisso del Bar Stella.
Da un po’ di tempo, davanti al bar sostava un uomo di colore per elemosinare qualche spicciolo.
Andrea si tratteneva spesso con questo straniero.
Da lui aveva saputo della sua storia di emigrazione e di come era giunto in Italia in quei barconi di cui si parlava tanto in Tv.
Gianin proveniva dal Sudan e sognava di far fortuna in Italia per mandare soldi alla sua povera famiglia.
In una occasione, Andrea invitò Gianin a sedersi al tavolo con lui per consumare insieme la colazione.
Il giovane fu contento, si sentì onorato dell’invito.
Di lì a poco passarono davanti al tavolo due colleghe di scuola.
Senza esitare, Andrea chiese loro di sedersi al suo tavolo…. erano già pronte due sedie libere.
Le due colleghe, avendo notato Gianin,
cercarono di declinare l’invito.
Andrea insistette! Aveva capito che il rifiuto era causato dalla presenza di un miserabile migrante…. per giunta di colore!
Andrea insistette! Aveva capito che il rifiuto era causato dalla presenza di un miserabile migrante…. per giunta di colore!
Per evitare l’imbarazzo della situazione, Ganin si alzò dal tavolo e chiese di congedarsi.
Andrea acconsentì, ma poi Rivolgendosi alle due colleghe, disse:
-“Care colleghe, Potete occupare il nostro tavolo perché abbiamo finito e stiamo andando via.”
Andrea uscì dal bar con il braccio destro sulle spalle di Gianin.
Morale: La stupidità è la compagnia di chi discrimina senza ragione.
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