venerdì 14 giugno 2024

La tragedia del Natisone








 Sono rimasta turbata quando ho appreso dal telegiornale, la tragedia di quei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone. 

La fatalità del destino cancella ogni illusione di grandezza umana. 

Sono convinta, che si da valore assoluto alla propria esistenza nei momenti che precedono la fine  della vita stessa, ponendo in secondo piano la paura e il senso del pericolo, ed è allora che si prende consapevolezza di quanto importante è la Vita.

Ho immaginato il sentimento vissuto dai quei tre ragazzi e ho tentato di trasferirlo nelle parole. 


“Marco, Sta arrivando l’acqua.” Urlò Samanta, mentre l’amico si trovava poco distante da lei.


A pochi passi da loro e tranquilla si muoveva Lucia: “È vero! Sta scorrendo velocemente.” 


Così dicendo, la ragazza corse da Samanta che spaventata dal repentino cambio dello scenario, strinse in un abbraccio Lucia, appena giunta da lei.


Marco intuì l’imminente pericolo e sollecitò le due ragazze a muoversi verso di lui: “Che fate lì, ! Venite verso di me, cerchiamo insieme di uscire da qui prima che l’acqua diventi più alta!”


I tre ragazzi, alla vista delle acque scorrere velocemente e formare vortici, furono assaliti da terrore. 


“Marco ho paura! Non riesco a muovermi!” Urlò Samanta, piangendo.


L’acqua ormai era alta e la sua furia si sentiva dagli spilli sulla pelle.

Lucia, non aveva più voce per chiedere aiuto, usò le ultime forze per stringersi più forte a Samanta.


Marco,  si unì al loro abbraccio e tentò di rassicurare le sue amiche, disse: “Ok, Lucia, forse qualcuno ha ascoltato la nostra richiesta di aiuto e verranno ad aiutarci.”


Il pianto delle due ragazze fu la prova evidente che ormai le loro vite si stavano consumando. 


Marco continuava a guardare lontano sulla riva  sperando che arrivasse  qualcuno ad aiutali ad uscire da quelle maledette acque, mentre le sue forze perdevano certezze.


L’acqua si fece torbida, Lucia non voleva credere a ciò che vedeva, con un filo di voce disse: “Moriremo, Marco?”


Non ci fu tempo per una risposta perché i tre ragazzi in pochi secondi vennero inghiottiti dalle torbide acque del fiume. 

 

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