giovedì 28 marzo 2024

Ti voglio bene

 





L’espressione “Ti voglio bene” è così permeante nell’anima che usarla impropriamente si trasforma in una lamina di coltello che allarga una ferita.

I giovani non conoscono il peso di queste tre parole e le usano come se offrissero un bicchiere d’acqua, senza pensarci troppo.

Purtroppo, le usano in modo leggero anche con chi non conosce l’amore, chi ha un cuore duro, chi non ha emozioni.

Dichiarare del bene a qualcuno è l’atto finale di un fiume di attenzioni, di un mare di sensibilità e delicatezza d’animo; è il risultato finale di un modo di relazionarsi.

Voler bene non basta dichiararlo, è necessario che si agisca per il bene. 

L’azione, però, vuole che si adottino i modi che si conciliano con il bene.

Questi modi non possono che essere i modi dell’amore e cioè quelli ispirati dalla gentilezza e dal rispetto.

Se veramente vuoi bene a qualcuno, il sorriso è la tua arma e se lui sbaglia, non servono processi, sentenze e punizioni.

Chi vuol bene comprende e aiuta a non ripetere gli errori. In quelle occasioni si diventa complici nel progetto di vita fondato sulla genuinità del sentimento.

Chi vuol bene non si aspetta nulla in cambio … è felice soltanto perché assiste al benessere dell’amato.

Quando si vuol bene veramente si affievolisce la volontà di dichiaralo poiché è così evidente che rende inutile qualsiasi parola.

Se qualcuno vi ripete continuamente di volervi bene…invitatelo al silenzio se non volete fargli capire che non ci credete.

1 commento:

  1. A volte un “ti voglio bene” è solo un “ti amo” che ha paura delle conseguenze.

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