martedì 20 febbraio 2024

Perché devo studiare



La società cambia perché cambiano i valori, i giovani vedono la scuola come luogo di privazione e la cultura come prerogativa dei vecchi.

Il fare si impone sul pensare.

Secoli di filosofia sbriciolati dalla logica consumistica e della sregolatezza.

Un ragazzo discuteva con il suo professore : “Mi mandano a scuola per imparare la storia, la matematica e tutte le altre materie inutili che sicuramente dimenticherò.

Non sapete quanto m’importa di Garibaldi o delle equazioni!

Mentre io perdo tempo a scuola, un mio amico lavora, il sabato gira in macchina e offre da bere agli idioti come me!”

Il professore scosse la testa, sapeva che il suo allievo aveva perso la fiducia in ciò che i genitori gli raccomandavano, così tentò una risposta:

“Caro Emilio, capisco il tuo punto di vista, però per qualche minuto ascoltami attentamente.

Una persona che vuole avere un ruolo importante nella vita, deve necessariamente avere doti che gli permettono dare qualcosa di valore al prossimo, tra le doti più belle e potenti si trovano la sana ragione e il cuore buono.

Queste doti si sviluppano con l’educazione al pensare e l’attenzione all’anima.

In questo senso, la storia, la matematica, la fisica e tutte le altre discipline sono ottimi formatori. Dimenticherai molte cose ma saranno servite a farti nascere le tue idee … quelle che avrai solo tu, diverse dagli altri ma sempre eccezionali.

Anche i tuoi modi saranno influenzati da pensieri nobili, gentili, eleganti.

Tutto questo succede lentamente attraverso lo studio e procede fino a fare emergere le tue naturali inclinazioni.

Di te diranno che sei una persona colta, amabile, intelligente, autorevole.

Il tuo amico che ha abbandonato la scuola e oggi va in giro con la macchina, potrà accumulare denaro, concedersi il lusso, però un giorno si sentirà piccolo davanti a te. 

Tu potrai essere umile quanto vuoi, ma lui ti vedrà come un Dio.

La cultura dona aristocrazia all’anima. Quando parli o scrivi componi pensieri armonici pieni di giudizio. 

In ogni attività in cui sarai convolto saprai svolgerla al meglio e diventerai esempio.

Quando invecchierai vedrai il tuo corpo deperire con la mente ancor giovane e con tanta voglia di continuare a imparare.

Se vuoi rinunciare a questo grande obiettivo, non frequentare più la scuola.”

lunedì 19 febbraio 2024

Temere il fallimento e i pregiudizi


Francesco e Anna erano due giovani fidanzati, sognavano l’amore.

Lei era figlia unica di famiglia umile. il padre era un agricoltore. In casa non mancava nulla.


Anna conduceva una vita regolare circondata dagli affetti più cari.

Il suo carattere era gioviale, agli amici piaceva la sua compagnia.


Francesco era diverso, proveniva da una famiglia numerosa, suo padre era un maestro di scuola del paese, persona stimatissima.

Aveva tutto quello che desiderava, gli bastava domandare che tutto gli era dovuto.


Era l’unico maschio di sei sorelle 

I due giovani erano innamorati da tempo e desideravano coronare il loro sogno d’amore.


Una sera Francesco colse l’occasione per rivelarsi alla sua amata:”Cara un giorno ci sposiamo, formiamo una famiglia, saremo felici.“


Anna restò incredula, non credeva ancora a quello che le stava accadendo, erano anni che aspettava questo momento, finalmente la vita la stava ripagando.


Arrivò il giorno del matrimonio dopo qualche anno... e all'improvviso tutto cominciò a cambiare, senza rendersene conto, l'amore finisce.


Anna oggi è distrutta dal dolore, ha un bambino piccolo e un altro in arrivo è sola, disperata non sa cosa fare.

Nella sua mente affollano pensieri di cosa potrà dire la gente  che mormora, giudica e alla fine condanna:

 ′′ hanno fallito nel loro matrimonio". 


E non è vero…Anna lo sa bene, 

la gente non conosce la Verità, parla per sentito dire…


La gente sostiene che il fallimento, avviene perché non si è stati capaci di tenere unito il legame d’amore ma qualcuno ha preferito giocare ad essere ′′ la famiglia perfetta o ingannare il proprio partner, i figli e se stesso”…


Anna  ama suo marito , è una mamma premurosa che pensa al bene per i suoi figli, decide insieme a Francesco, la soluzione meno dolorosa per tutti, restare insieme era fallire, sarebbero stati solo per convenienza reciproca manipolandosi a vicenda  attraverso i figli. 


Sarebbe stata una vita buia, monotona, non arrivare sereni a casa dopo il lavoro ed elemosinare l'amore di chi non ti ama più. 


Francesco non voleva fingere di amare o rimanere con Anna per paura della solitudine. 


Entrambi sapevano che non dovevano temere il fallimento e vivere con il timore che qualcuno  potesse giudicarli ′′ cosa diranno " ma lottare per essere sereni…nel rispetto e coraggio  di non vivere nel fallimento e preservare ai figli una vita senza conseguenze psicologiche.

domenica 18 febbraio 2024

Nel mio volo a metà



Sei il mio vivere, dove sei ora?


Ti sento nel mio respiro, eppure, devo andare avanti senza fermarmi a guardare indietro, prendere la rincorsa e poi precipitarmi a raggiungere tutti gli obbiettivi, proprio come eri solita fare tu. Tuttavia, non è facile. 


Ogni passo è una fatica, perché tu non ci sei e non posso fare a meno di voler dormire per sognare di te perché è li che posso ritrovarti.


Chi meglio di te poteva comprendere il mio vivere, con Il tuo canto, i tuoi occhi, la tua bellezza e, soprattutto, il tuo cuore.


La tua assenza, mi fa vivere una realtà diversa, nella quale tu non sei tangibile e nella quale non lo sarai mai…ma continui ad essere la prima persona alla quale rivolgo il mio pensiero più bello.


Non ho avuto abbastanza tempo, per godermi la vita insieme a te, ma la vita va avanti ugualmente e nella realtà nulla sarà come prima perché andandotene hai portato con te un pezzo di me 


Ti confesso che è strano, per me, parlare di te ora, senza averti avuto mai accanto, ancor di più vedere  la tua casa dove hai vissuto, calpestare lo stesso pavimento e girare per le stesse stanze vuote che ti hanno vista padrona. Guardare con occhi lucidi la tua camera dove hai trascorso gli ultimi momenti della tua esistenza e non udire le tue risate, non potermi rallegrare del sorriso e della gioia che sprigionavi, non ti nascondo, mi ha intristita…


Ti dirò mamma, che è come vivere una situazione estranea al mio cuore, nella quale c’è un vuoto pieno di parole, di rabbia e dolore che non passa per coloro che ci hanno privato dell’amore che avresti potuto riversarmi  e anche se, con il vento sei volata via, il vento, non potrà mai cancellare il nostro Amore perché tu sei il mio volo a metà 

sabato 17 febbraio 2024

Raccontare la Mafia


La mafia non è facile da raccontare ma possibile: lo fanno tutti i giornalisti, che hanno dato tanta testimonianza.


La mafia si descrive come un’organizzazione criminale e pervasiva che ha tanti volti e risvolti con radici nel sud d’Italia sviluppata poi anche nel Nord, in Europa e nel mondo. 

La mafia, si nasconde e si rivela all'occorrenza, agisce nell'ombra e alla luce del sole.


Nessuno, nasce mafioso 'ndranghetista, ci sono, però, persone che vengono messe al mondo per diventarlo, nell’età dell’adolescenza, sono già uomini formati.

Vivono una guerra , cresciuti imparando una sola “regola”: quella mafiosa. 


Giovani che per conto dei loro padri, latitanti o in galera, hanno chiesto il pizzo, hanno trafficato droga, hanno ucci­so. Fa parte delle loro regole, non si può dire di no, non sono ammessi tentennamenti o passi indietro. 


La storia di Carlo è di esempio:


Carlo era un’adolescente uno di loro,il padre fu ucciso in un agguato ma­fioso quando era ancora piccolo, i fratelli  arrestati per omicidio, Carlo si sente abbandonato a se stesso, si presta al ruolo che la ‘ndrangheta gli ha assegnato, si prepara alla stessa sorte dei fratelli maggiori.


La notte la trascorre in compa­gnia di pregiudicati, a scuola non ci va, trasgredisce le regole che mamma Anna tenta di inculcargli. Lei è una donna stanca, non ha la forza di indicargli una direzione diversa.


Passano gli anni, Carlo è ostaggio di un mondo che non ha scelto, finché un giorno viene sorpreso dalle forze dell’ordine con degli amici attorno a un’auto per furto e danneggiamento.


Carlo, viene inserito in una co­munità fuori dal suo paese, dove gli sarà fornita una seria alter­nativa culturale, grazie a coloro che si sono impegnati a indicargli una soluzione adeguata ne è uscito a testa alta, collabora con lo Stato, si auspica affinché  quest’ultimo, si impegni a fornire  al contesto mafioso una valida alternativa da cui questi giovani provengono e non affondare al dolore di queste famiglie