lunedì 3 novembre 2025

La forza di un complimento come uno sguardo positivo costruisce l’identità di un bambino



A volte basta una sola parola gentile per cambiare il modo in cui un bambino vede se stesso. Un complimento sincero detto con il cuore, nel momento giusto può diventare la prima pietra su cui costruirà la propria identità. Perché i bambini imparano chi sono guardandosi negli occhi di chi li cresce, di chi li accompagna, di chi li osserva con amore o, a volte, con troppa severità.

Un complimento non è una lode vuota, ma un riconoscimento autentico. Quando diciamo a un bambino Hai fatto un ottimo lavoro o Mi piace come ci hai provato anche se era difficile, gli stiamo insegnando che il suo impegno ha valore, che le sue azioni contano, che lui conta. È così che la fiducia cresce non con premi o paragoni, ma con parole che danno forma all’autostima.


Al contrario, la mancanza di riconoscimento lascia spazi vuoti che i bambini riempiono da soli, spesso con l’idea di non essere abbastanza. E quegli spazi, se non colmati, diventano voci interiori che da adulti continuano a dirci che non valiamo.


Un complimento può essere piccolo, ma il suo effetto è enorme. Può trasformare la timidezza in coraggio, la paura in desiderio di provarci ancora. È un seme che, se piantato con sincerità, continua a fiorire per tutta la vita.


Alla fine, ogni bambino cresce dentro il riflesso che gli offriamo. Se quel riflesso è incoraggiante, luminoso e pieno di fiducia, imparerà a vedersi allo stesso modo. E forse, un giorno, sarà proprio lui a restituire quello stesso sguardo positivo a qualcun altro, continuando il ciclo silenzioso ma potente della gentilezza.

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