
Anna lo aveva capito tardi. Aveva impiegato anni a rendersi conto che c’erano persone capaci di distorcere la realtà con una naturalezza disarmante. All’inizio non se n’era accorta, perché chi mente bene sa farlo con un sorriso, e chi ama davvero tende a giustificare tutto.
Lui Marco era gentile, sempre pronto a spiegare, a mettere le cose a posto. Quando lei si sentiva ferita, lui trovava il modo di farle credere che fosse troppo sensibile. Quando si arrabbiava, lui la convinceva che stava esagerando. E ogni volta che Anna cercava di difendere il proprio punto di vista, finiva per chiedere scusa.
Era un gioco sottile, quello degli specchi. Marco non urlava, non offendeva apertamente, ma manipolava con le parole, piegando la verità fino a farla diventare una trappola. Non è successo così, ti confondi, le diceva. Hai capito male, come sempre. E a forza di sentirsi ripetere quelle frasi, Anna aveva iniziato a dubitare di sé, come se la sua memoria fosse un vetro incrinato.
Un giorno, però, qualcosa si era spezzato. Non dentro di lei, ma fuori. Un’amica, ascoltandola, le aveva detto : “Non sei tu a sbagliare sempre, Anna. Sei solo con la persona sbagliata.” Quelle parole erano state come un colpo d’aria fresca in una stanza chiusa da troppo tempo.
Così Anna aveva iniziato a osservare le cose da lontano, come se si guardasse vivere. Aveva rivisto ogni discussione, ogni colpa che si era attribuita, e aveva capito che non era imperfetta: era stata ingannata. Da quel momento aveva deciso di mettere distanza non per odio, ma per sopravvivenza.
Capì che chi non riconosce mai i propri errori non vuole crescere, e chi cerca di farti credere che sei tu a sbagliare, in realtà teme la tua lucidità.
Oggi Anna vive in modo diverso. Ha imparato che l’amore non è lotta, né bisogno di avere sempre ragione. È verità, anche quando fa male. E se c’è una cosa che ha imparato davvero, è questa le persone che ti fanno dubitare di te stesso non ti amano, ti usano.
E allora l’unico modo per salvarsi è allontanarsi con dignità, e senza voltarsi indietro.
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