lunedì 10 febbraio 2025

Il beneficio del donare




Donare significa dare "qualcosa" spontaneamente e senza attendersi ricompensa. A voler essere pignoli, questa definizione appare molto superficiale perché lega l'azione ad un oggetto scambiato.

Donare, invece, rappresenta l'arte di costruire ponti fra due anime; 

l'oggetto scambiato è solo strumento affinché l'azione abbia luogo.

Come un ponte che unisce le sponde di un fiume difficile, poco pratico da attraversare, così l'atto del donare fa nascere opportunità a due anime di incontrarsi e di godere reciprocamente della comunione e della gentilezza dell'essere.

 Entrambi i protagonisti dell'atto, sono chiamati moralmente a corrispondersi, affinché si celebri compiutamente la donazione.

Entrambi ricevono qualcosa che sorpassa l'oggetto.

 Quindi, nel donare, non è vero che non c'è ricompensa, anzi questa è di livello superiore alla razionalità che suggerisce l'atto.

Donare comporta l'innesco di una miriade effetti secondari molto salutari.

 Per esempio, aumenta l'ottimismo, espande il cuore, predispone alla socializzazione e alla conciliazione, favorisce sorrisi e abbracci.

 Inoltre, migliora la biologia stabilizzando la pressione sanguigna, stimolando il sistema immunitario, sensibilizzando gli organi sensoriali, riducendo la moria dei neuroni nel cervello.

Coloro che pensano che sia più importante ricevere rispetto al dare, devono ricredersi.

 Nel confronto, il ricevente s’impegna di più del donante poiché, dovendo questo corrispondere, sente il peso dell'obbligo morale innescato dall'atto.

Il donante compie subito il suo “sforzo” mentre il ricevente lo farà nel futuro.

(La parola “sforzo” non è stata usata a caso; essa sta a indicare che l’inerzia dell’anima è la conseguenza di quella del corpo fisico in cui essa alloggia.

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