venerdì 25 ottobre 2024

Usare le persone



La cosa più importante da fare prima di iniziare una relazione  è porsi queste domande:

-sono pronto per una relazione in questo momento? (Questo stato di prontezza di cui sto parlando non riguarda solo il volere o il non volere una relazione.)

-Tutto va bene nella tua vita?

-Ci sono cose nella tua vita che spingeranno costantemente la tua relazione in secondo piano?

-Riesci a dare priorità alla relazione?

-La tua psicologia è pronta a provare emozioni intense? -

-C'è qualche danno nella tua anima o nel tuo cuore che deve essere riparato?

 Non dovresti aspettarti che gli altri riparino i tuoi danni.

Ovviamente, potete essere buoni l'uno per l'altro e guarire, ma non penso che sia giusto iniziare una relazione con l'aspettativa di questo. 

Sarebbe meglio se non cercassi di riparare il danno che qualcuno ti ha lasciato con qualcun altro.

 Questo è anche chiamato usare le persone come bende  è davvero una situazione terribile e dannosa.

 Se stai vivendo situazioni del genere, sarebbe più opportuno cercare di superarle prima e guarire sé stessi, assicurandosi di essere mentalmente preparati, la guarigione, darà un inizio più sano nella nuova relazione.

Non bisogna essere ingiusti con sé stessi o con gli altri, chi ha vissuto relazioni velenose conosce bene le conseguenze!

giovedì 24 ottobre 2024

Segretamente innamorata




Era un giorno folle nella sua vita. Le capitò di aggrapparsi a un'immagine dell'uomo che amava così tanto. La gente non sapeva che era innamorata. Le piaceva piuttosto quella persona. La gente non lo sapeva. Teneva la sua bella foto nelle pagine di un bellissimo diario che portava con sé ovunque andasse...

Un giorno si trovò da sola nella sua stanza. Le capitò di avere quel diario con sé, quello con la sua foto. Quel giorno si sentì piuttosto sola così aprì il suo bellissimo diario blu per rivedere la foto del suo innamorato.

Osservò attentamente l’immagine dell'uomo affascinante con la pelle abbronzata. Aveva i capelli più belli ed era alto. I suoi occhi erano grandi e misteriosi e le sue labbra erano carnose. Era sola nella stanza, solo lei, la foto dell'uomo che amava era nelle sue mani.

Fissò la foto con desiderio. Si chiese cosa ci sarebbe voluto per essere dove si trovava lui. Studiò attentamente la foto. Più la fissava, più notava cose.

Notò che i suoi occhi erano di un blu profondo e scuro. Vide il marrone chiaro della sua pelle. Notò che le sue labbra erano curvate in un sorriso e, quando fissò la foto, il sorriso sembrò ancora più intenso.

Pensò all'uomo nella foto. Pensò a come i suoi occhi sembravano fissarla profondamente in quei momenti. Si chiese cosa avrebbe provato se fossero stati insieme e lui la vedeva fissarlo in quel modo. Si morse il labbro e richiuse il diario esitante.

mercoledì 23 ottobre 2024

La moglie tradizionale







Al giorno d'oggi, gli spazi online sembrano pieni di donne che ritraggono un certo modo di vivere, portando a un'estetica peculiare che diventa sempre più importante. 

Questa tendenza, che rende popolare un ideale passato della donna perfetta, è ovunque sui social media.

Le mogli tradizionali contemporanee sono ispirate dai cosiddetti valori "tradizionali" sui ruoli di genere, il matrimonio e la famiglia, riproducendo un'estetica tipica della metà del secolo scorso, che vedeva le donne esclusivamente dedicate a servire il marito e i figli, sempre con un sorriso sulle labbra.

Queste insistono sul fatto che il loro stile di vita è una scelta, spesso condendo i loro discorsi con un pizzico di risoluto anti femminili, rifiutando il fatto che le lotte femministe hanno consentito un miglioramento delle condizioni generali delle donne. 

Ma il problema non è cosa sia in effetti la scelta di qualcuno, anche se il concetto di "scelta" potrebbe essere discusso criticamente attraverso la lente dell'indottrinamento culturale e religioso.

Il problema è che, se guardiamo attentamente, ci rendiamo conto che questa attuale idea di tendenza di come dovrebbe essere la donna perfetta è legata a un passato non così lineare e molto controverso.

Un po’ di anni addietro, il matrimonio era un affare potenzialmente dolce ma sempre incerto per le donne. 

La giustizia non era sempre servita nei matrimoni sbagliati, poiché c'erano poche o nessuna protezione contro lo stupro coniugale e la violenza domestica.

 La polizia spesso non arrestava a meno che la ferita della moglie non richiedesse un certo numero di punti di sutura e molti credevano che le donne provocassero i loro mariti a picchiarle.

Inoltre, Il divorzio non era una via d'uscita facile, all’epoca era comune che le ex mogli se ne andassero con poco o niente. 

Un marito aveva il diritto di determinare la residenza della famiglia, quindi se si trasferiva e lei si rifiutava di seguirlo, poteva essere accusata di abbandono.

Le donne non potevano nemmeno ottenere in modo affidabile le proprie carte di credito fino agli anni '70. 

Solo nel 1974 è diventato illegale per i creditori discriminare in base al sesso o allo stato civile, prima di allora, se una donna single con una carta di credito si sposava, il marito doveva diventare il titolare legale del conto.

In caso di divorzio negli anni '50 e '60, si riteneva che i guadagni acquisiti durante il matrimonio fossero proprietà separata, quindi le casalinghe non avevano diritto a una quota di ciò che i loro mariti guadagnavano durante il matrimonio.

Anche quando le cose funzionavano in un matrimonio, le donne che non soddisfacevano le aspettative della società come mogli e madri perfette erano considerate inadatte e, di conseguenza, considerate persone che avevano bisogno di essere curate.

Tutto questo non significa che non ci sia mai stata una casalinga felice sulla Terra, come per tutte le passioni e le preferenze, avere la possibilità di seguire la propria vera vocazione può essere utile per una donna, o un uomo, e può renderla felice e realizzata. 

Tutto questo significa che il passato dorato per le mogli tradizionali contemporanee non è mai esistito.

Era un'epoca popolata da molte donne che erano felici del loro ruolo, di sicuro, ma la realtà è che molte donne non lo erano e dovevano sottomettersi alle norme della società per essere accettate.

In altre parole Imporre valori e stereotipi di genere "tradizionali" alle persone, in particolare alle donne, è una questione fuori dal tempo.

martedì 22 ottobre 2024

Il bullismo







 A scuola nella mia classe in seconda media, c’era  un ragazzino basso per la sua età, introverso che non socializzava mai con nessuno. 


Durante l’ora di refezione, pranzava sempre da solo su un tavolo, all’angolo della sala mensa dove tutti i ragazzi si riunivano per la pausa pranzo prima di riprendere a studiare. 


Lui sedeva vicino ad una delle finestre che dava sul cortile della scuola con lo sguardo perso nel vuoto. 


Era come se fosse nel suo piccolo mondo e nulla gli importasse, io non l'ho mai visto sorridere da quando lo conosco. 


I ragazzi si divertivano a prenderlo in giro con tutti i nomignoli che lo ferivano profondamente, ma Claudio non reagiva mai né mostrava quanto lo avessero  ferito, il che sembrava far infuriare ancora di più i suoi aguzzini.


Un giorno avvenne un episodio stano, mentre attraversava la strada per varcare il cancello della scuola si fermò davanti a un'auto come se aspettasse che l'auto lo investisse. 


L'autista gli intimò di attraversare velocemente ma lui era come congelato e si mosse solo quando l'autista scese dal mezzo e gli chiese se stava bene. 


Claudio, abbassò il capo e si allontanò  velocemente mentre la folla lo osservava basita.


Durante le lezioni di educazione fisica  i ragazzi di classe, non lo includevano quasi mai  nelle squadre sportive, Claudio, si recava in un angolo lontano della palestra e si sedeva nascondendo il viso tra le mani. 


Per di più, lo tormentarono nello spogliatoio e lo insultavano chiamarlo  femminuccia, lanciandogli ogni sorta di cosa da dietro perché si dimenticasse chi fosse..


Lui, con le lacrime agli occhi cercava di rialzarsi, ma ancora insoddisfatti, quelli, gli toglievano dalle mani i libri e glieli scaraventavano contro facendolo cadere di nuovo. 


Chi lo vedeva lì in terra nel corridoio della scuola, rideva di lui.


Claudio si ricomponeva, prendeva i suoi libri e correva fuori in cortile finché gli mancava il respiro, correva… senza sapere dove andava, non gli importava se gli succedeva qualcosa o che fosse morto quel giorno.


Claudio era fatto così, non diceva a nessuno quello che gli accadeva né si lamentava. 


Dopo quegli episodi incresciosi, saltò a scuola per qualche giorno, qualcuno, ipotizzò che si fosse suicidato. 


Tutti a scuola ridevano, nessuno si preoccupò di chiamare la famiglia per sapere se stesse bene, a nessuno mancava, a nessuno importava sapere.


Quello che tutti non sapevamo era che il suo patrigno lo aveva gravemente ferito e che era ricoverato in ospedale. 


Claudio non ha mai raccontato a nessuno quando è tornato a scuola cosa gli era veramente successo.


Quando i ragazzi, videro che era ancora vivo, rimasero delusi e gli suggerirono di farla finita. "Fallo bene questa volta." gli intimarono sottovoce.


Non si era ancora ripreso Claudio a causa di quello che aveva subito dal suo patrigno. 


Un giorno dopo l'educazione fisica si comportò in modo molto strano, stava  di fronte a tutti a testa bassa, come se tutto il suo mondo stesse per crollare, incominciò a tremare.


Il professore gli si avvicinò e lo tranquillizzò.


C'era un silenzio insolito nella stanza che ci spaventò, fu allora che tutti videro il suo corpo coperto di lividi sulla schiena, sulle gambe e sulle braccia. 


Claudio, aveva le lacrime agli occhi e si vergognava chiaramente del suo corpo.


Loro, i bulli,  quella volta non  gli toccarono i vestiti, non lo insultarono né lo picchiarono;  lo lasciarono solo. 


Aveva 12 anni Claudio e non poteva coinvolgere nessuno, era a conoscenza che se avesse fatto la spia al suo patrigno sarebbe stato mille volte peggio di quello che subiva a scuola e viveva con la paura di quello che quel uomo gli avrebbe  potuto fare perché, nessuno lo avrebbe aiutato tutti, gli avrebbero dato del bugiardo.


 Si svegliava  ogni giorno con la speranza che le cose cambiassero, non aveva rancore per nessuno, neanche di sua madre che era ignara di quello che gli accadeva, desiderava solo una vita normale ed essere felice.


Adesso Claudio, non potrà dire di aver realizzato i suoi sogni  e probabilmente non lo dirà mai, ma ha avuto la forza di aprirsi con me raccontarmi amare verità.


Non è più in pericolo e non è più solo…,ha un amico su cui contare e può affrontarne la vita con più ottimismo.