
Era tenero e un pò divertente vederlo su quella bicicletta.
Ormai il peso degli anni lo avevano piegato di novanta gradi e pedalare era diventato difficile.
Così Luigi sedeva sul sellino della bicicletta ma non aveva la forza di pedalare, stando in quella posizione, camminava seduto muovendo i piedi per procedere.
La lentezza dei suoi movimenti lo rendeva visibile nel traffico cittadino.
Tutti lo conoscevano e ogni volta che lo si incrociava nessuno rinunciava a dargli uno sguardo misto di simpatia.
Quel buon uomo era titolare di una merceria che continuava a tenere aperta quantunque nessun cliente si affaccia più. La vetrinetta del piccolo negozio denunciava gli anni del suo padrone.
Era tutta impolverata e con gli stessi articoli in mostra da chissà quanto tempo.
All’ora di chiusura, Luigi compiva il suo ultimo sforzo in piegamento prima di riprendere la bicicletta per ritornare a casa.
Mettere il lucchetto sulla base della saracinesca abbassata era una vera impresa, serviva tempo e calma per effettuare il piegamento e infilare la chiave di bloccaggio.
Ogni giorno che passava diventava sempre più difficile e faticosa la sua routine.
Quel nonnino lo ammiravo … lo vedevo come prova d’amore verso la vita e l’accettazione consapevole delle debolezze umane.
Nessun commento:
Posta un commento