
La casa dei miei nonni era un piccolo appartamento al primo piano di un vecchio palazzo. Aveva 3 stanze: la cucina, il bagno, la stanza da letto e lo studio.
Era arredata con mobili antichi…quadri…ceramiche…lampadari...ed oggetti vari…
Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta di quella casa si chiude per sempre,non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini e genitori.
Non era necessario andare al ristorante la domenica, si andava a casa di mia nonna.
Mi ricordo quando andavo a casa sua a pranzare dopo scuola: la nonna Marietta, metteva il pane sul termosifone per tenermelo al caldo
A Natale la nonna preparava le sue delizie, mentre il nonno non l’ho mai conosciuto, si ammalò e morì subito dopo aver partecipato alla 1ª guerra mondiale.
La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande.
Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere.
Un cartello vendesi!
È vecchia, va ristrutturata, costa troppo.
La casa dei nonni non ha un valore.
E così passano gli anni, non ci sono più regali da scartare, frittate da mangiare, verdure da pulire.
Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini, per loro saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre.
La nonna Marietta, aveva sempre il caffè pronto, la pasta, il vino, le caramelle, il pane. Non mancava mai nulla in casa.
Poi finisce tutto.
Non ci sono più le canzoni, non si fa più la pasta fatta in casa.
Sento viva la mancanza di mia nonna ancora oggi.
Avrei voluto vederla fare la salsa ancora una volta, il mirto, le chiacchiere e il liquore all’alloro.
Io volevo ancora imparare anzi grazie nonna per gli insegnamenti sulla vita.
Ora quando passo guardo quella casa e mi viene il magone, non suonerò più il campanello.
In quella casa, ci sono cresciuta, ricordo c’era una poltrona dove spesso sedevo e ho sognato davvero l’impossibile.
Era una poltrona larga, e bassa, mi piaceva accarezzarla perché la mano scorreva sopra quel velluto a coste sottili
Mi piaceva avvicinarla alla finestra per starmene lì, tra luce e ombra.
Ogni tanto ci penso a quei momenti.
Quella casa popola i miei sogni più spesso di quanto vorrei, avvolge il mio risveglio e confonde la mente, intanto il mio sguardo cade nel vuoto e si perde.
Quanto mi manca quella poltrona che mi ha cullata e protetta anno dopo anno e, come una navicella spaziale, mi ha fatto esplorare l’universo quando ero ancora troppo piccola per mettermi in viaggio da sola
Mia nonna è stata il collante della famiglia, la saggezza, Il saper affrontare la vita.
Oggi di lei di quella casa chiusa è rimasto il suo profumo e tantissimi ricordi
Bellissima ☺️
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