
Negli anni 50 e sul finire degli anni 80 all’interno della famiglia, l’uomo lavorava in fabbrica, oppure da contadino o allevatore, oppure nelle miniere e il denaro era quasi sempre amministrato dalla donna di casa.
Spesso i mariti non erano neppure mai entrati in banca o all'ufficio postale, addirittura quando dovevano uscire, chiedevano i soldi alla moglie che amministrava i conti con severità e parsimonia, mentre sui grandi investimenti, si decideva insieme.
L'uomo si fidava ciecamente di sua moglie perché avevano un unico obiettivo che era la famiglia.
Oggi la famiglia non esiste più: è stata distrutta dal mito dell'autonomia dei coniugi.
Due fidanzati non si sposano o non vanno a convivere per costruire una famiglia ma per mettere insieme due distinte solitudini.
Ed esiste l'idea che devono avere separazione dei beni, due autonomi conti in banca, due diverse carte di credito, due bancomat.
Non si fidano l'uno dell'altra perché pensano all'ipotesi di potersi separare prima o poi in nome di quel concetto indistinto che è "l'amore".
La donna, era quasi sempre casalinga, era l'anima della famiglia,biancheria, lavatrice, ragioniera, faceva quadrare sempre il bilancio lavorando in casa quanto e più dell'uomo fuori casa.
Nella civiltà contadina l'uomo ammazzava il maiale, ma era la donna che faceva i prosciutti e i salumi.
L'uomo portava la frutta, ma la donna faceva le marmellate e le conserve.
L'uomo portava la farina, ma lei faceva il pane.
Ogni famiglia funzionava con la stessa ferrea logica di reciproca fiducia.
Era una civiltà forse incomprensibile per molti ai giorni nostri, si dice che tutto torna prima o poi, chissà…
Era familiare, con chiara distinzione dei ruoli, poi hanno cominciato a chiamare "mantenute" e "nullafacenti" le casalinghe.
Sarebbe interessante analizzare come e quando è cominciato questo discredito e chi se ne è avvantaggiato.
E il rispetto e la saggezza delle donne e nonne che non viene più considerata?
Era un’esistenza vera con tanti sacrifici ma con tanti valori e principi che caratterizzavano l’uomo e lo rendevano orgoglioso.
Oggi tanti a urlare la "parità dei sessi", "l'uguaglianza"… che per carità, è giusto, però quel modello di società, pur con le sue contraddizioni, è quello da vedere, certo con occhi nuovi, più consapevoli, ma da osservare, imparando umilmente cosa significa davvero rispetto concetto ormai dimenticato.
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