
Ricordo che il mio insegnante di inglese mi chiese di preparare un discorso su "Chi sono?".
Ricordo esattamente come mi sedetti con il mento poggiato sulla mano cercando la risposta.
Non è che non mi conoscessi, era la lotta per scegliere di quale versione di "me" scrivere.
Sono diversa con persone diverse, e mi ci è voluto del tempo per realizzare che la mia versione preferita di "me" è quella che esce fuori quando non c'è nessuno intorno a me, quando le mie azioni non vengono catturate.
Non siamo diversi quando nessuno ci guarda? Quando nessuno ci giudica?
La nostra andatura, il tono, le espressioni, il vestire, tutto ciò che definisce la personalità...cambia in un batter d'occhio.
Ridiamo a volte senza alcun motivo, cantiamo a squarciagola sotto la doccia.
Quelle parti belle, piuttosto strane, delle nostre personalità trasudano solo quando siamo soli, ma forse c'è qualcosa di più in questa solitudine, qualcosa di profondo, qualcosa di difficile da esprimere a parole.
Tutti, abbiamo parti nascoste dentro di noi, angoli bui vivi e passaggi segreti che respirano dentro il nostro corpo, potremmo addirittura diventare egoisti o infierire contro i nostri nemici.
Lasciamo uscire tutte quelle emozioni sepolte, perché forse c'è anche gentilezza dentro di noi.
Quando nessuno ci guarda, sorridiamo ancora al mendicante con amore, restituiamo ancora i soldi caduti dalla tasca di uno sconosciuto e cerchiamo ancora di essere la versione migliore di noi stessi.
Siamo i segreti oscuri che nascondiamo e gli errori che commettiamo.
Siamo l'amore lasciato inespresso e la gentilezza inosservata.
Quindi, chi sei quando nessuno ti guarda?
Sei ancora te stesso o diventi irriconoscibile?
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