
Capita di dimenticare qualche oggetto, gli occhiali sul tavolo di un bar, i documenti a casa, il cellulare in borsa, trovarsi a fare la spesa e non avere il portafoglio.
Ad un padre della provincia di Venezia, è 'capitato' di dimenticare sua figlia Agnese di un anno addormentata sul suo seggiolino in macchina, senza preoccuparsi di essere passato prima dall'asilo nido, si è recato al lavoro scordandosi completamente della bambina.
Dalla cronaca dei telegiornali, so bene che non è il primo caso a cui succede una tragedia del genere, ma forse è il primo che si è scordato persino di passare da chi avrebbe dovuto occuparsi della bimba.
Ben presto l'auto lasciata nel parcheggio del luogo di lavoro ,si è trasformata in un rovo, la piccina è morta per il caldo, quel giorno del 18 luglio a Venezia si registravano 36 ° , sono stati i colleghi usciti in pausa pranzo, ad avvisare il distratto papà.
Non posso Immaginare la sofferenza di quella creatura e non riesco a smettere di chiedermi come sia possibile che possa succedere una cosa del genere, soprattutto,a quale tipo di stress imputarla,a quale ingranaggio o logorio della vita moderna,che ha inciso nella mente di un uomo fino a trasformarlo in uno ' stordito immemore' .
Gli operatori sanitari piangevano mentre estraevano il corpicino di Agnese dall'abitacolo surriscaldato.
Entrambi i genitori distrutti dal dolore sono seguiti da un'equipe di psicologi.
Mi astengo dal giudicare ma non dal chiedermi come sia possibile ricordare all'istante di aver dimenticato il cellulare e tornare a prenderlo e cancellare dalla mente cose di un'importanza vitale.
Il primo pensiero di un genitore è per i figli,credo che ogni mamma o papà concorderà se asserisco che , una volta diventati genitori , il primo pensiero del mattino è dedicato a loro , poi ne seguono molti altri ma , è certo, per la testa di questo padre non è passato nulla, altrimenti sarebbe scattata qualsiasi ,vaga ,traccia mnemonica che avrebbe creato un salvifico collegamento.
Aveva un anno Agnese, morta per una tragica dimenticanza da parte di chi doveva proteggerla .
Trovo giusto non infierire sul dolore di questi genitori che hanno un'altra figlia di quattro anni ma mi sto chiedendo se ,oltre ad un giusto, corretto e doveroso supporto psicologico, non debba essere eseguito un test alcolemico o tossicologico ,come di prassi per coloro che commettono un omicidio stradale, perché la dimenticanza di quest'uomo è più di una: ha cancellato completamente la mancata consegna al nido della figlia quindi un'azione, inoltre, non è normale, specialmente per un genitore che ama tanto, com'è stato definito questo papà , non pensare una sola volta alla propria figlia nel corso di un'intera mattina.
L'uomo è indagato per ipotesi di omicidio colposo, le dimenticanze sono troppe e non convincono gli inquirenti.
Non rimane che stendere un velo pietoso sulla leggerezza genitoriale di “quest’uomo" che non si può neanche condannare.
Cosa si potrebbe condannare?
Il vuoto assoluto di responsabilità e sentimenti che lo contraddistingue?
Mi viene spontaneo chiedermi, neanche per un attimo ha pensato alla sua piccolina tanto era immerso nel lavoro?
Non ci sono parole e a pensare che ci sono coppie che non hanno la possibilità di avere figli…..
Giuliana Tinti
RispondiEliminaChe tragedia! colpa della vita frenetica! Questi poveri genitori hanno l'ergastolo del dolore
questa tragedia è figlia anche dell'ossessione di chiudere le macchine come cassaforti senza un briciolo d'aria....
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