giovedì 25 settembre 2025

La solitudine silenziosa delle battaglie interiori



Qualche anno fa mi sono ritrovata a riflettere su una verità che non smette di accompagnarmi le battaglie più decisive della vita si combattono in solitudine. Non importa quante persone tu abbia accanto, non importa quante mani siano pronte a sostenerti ci sono momenti in cui ti rendi conto che il passo finale spetta soltanto a te.


Ho avuto la fortuna di essere circondata da affetti sinceri. Ho visto la premura di chi, in silenzio, cercava di alleggerire il mio fardello; ho accolto parole gentili, gesti veri, vicinanze che non dimentico, ma dentro di me sentivo comunque quel confine invisibile, quel varco che nessuno poteva attraversare insieme a me. Era come se la vita, a un certo punto, mi dicesse:”Adesso tocca a te che devi guardare dentro, decidere e resistere”.


All’inizio, quella solitudine mi spaventava, mi sembrava un deserto arido, privo di voci e di appigli, dove l’unico rumore era quello dei miei pensieri. In quei momenti avrei voluto fuggire da me stessa, delegare ad altri le mie paure, lasciare che qualcuno prendesse il timone al mio posto, ma  presto ho capito che non potevo nessuno può respirare dentro la tua angoscia, nessuno può sopportare quel silenzio che ti scava dentro.


È stato proprio lì, in quell’apparente vuoto, che ho iniziato a conoscermi davvero. Ho scoperto che la solitudine interiore non è soltanto un peso da sopportare, ma un maestro severo che ti obbliga a fare i conti con la tua verità. Ho visto chiaramente le mie fragilità, i limiti che avevo sempre cercato di mascherare. Insieme a quelle fragilità, sono emerse anche forze che ignoravo di avere una resilienza silenziosa, la capacità di stare nella prova, il coraggio di non arrendermi.


Col tempo, ho imparato a guardare a quella solitudine con occhi diversi. Non più come a una condanna, ma come a una porta che si apre verso l’intimità più autentica con me stessa. Una porta che, una volta varcata, mi ha permesso di tornare agli altri in modo nuovo più sincera, più limpida, meno bisognosa di maschere.


Oggi so che la vita ci affida queste prove non per isolarci, ma per renderci più veri. La solitudine delle battaglie interiori non è il segno che siamo abbandonati, ma la conferma che ci è data la possibilità di incontrare la nostra essenza. E se si riesce a restare in quel silenzio senza fuggire, si esce con  uno sguardo più chiaro, un cuore più forte e una libertà che nessuno potrà toglierti.

Nessun commento:

Posta un commento