
Essere genitori significa molto più che avere figli significa assumersi responsabilità concrete, quotidiane, che riguardano la salute, l’educazione e il benessere emotivo dei propri figli. Ogni decisione presa e ogni contributo economico versato non è un favore, ma un dovere imprescindibile.
Purtroppo, capita che qualcuno interpreti questi doveri come un peso e li trasformi in strumenti di rifiuto o controllo. Succede, ad esempio, quando un padre utilizza pretesti per sottrarsi alle proprie responsabilità economiche nei confronti della figlia.
Liste d’attesa lunghe, procedure burocratiche o piccole difficoltà diventano ragioni per astenersi dal contribuire a cure mediche, visite specialistiche o altre necessità vitali, costringendo l’altro genitore a farsi carico di tutto, spesso sostenendo spese ingenti in strutture private.
Il paradosso emerge con chiarezza quando, nello stesso periodo, lo stesso genitore trova tempo, risorse e voglia di dedicarsi al proprio svago serate con amici, tempo libero con la nuova compagna, viaggi e divertimenti. La disponibilità economica e la capacità di gestire il proprio tempo ci sono, ma la volontà di adempiere ai doveri genitoriali viene meno.
Questo comportamento non è solo ingiusto è una forma sottile di violenza emotiva. I figli percepiscono la disparità, anche se indirettamente, e l’altro genitore, costretto a supplire, vive un peso enorme, spesso con senso di frustrazione e impotenza.
La genitorialità non dovrebbe mai diventare uno strumento di conflitto o di rivalsa personale; al contrario, è un compito sacro e condiviso, che richiede equilibrio, dedizione e responsabilità costante.
Ogni figlio merita di avere entrambi i genitori presenti, non solo affettivamente, ma anche concretamente. Quando uno dei due si sottrae a queste responsabilità, non solo danneggia l’altro genitore, ma soprattutto la figlia, che rischia di crescere in un contesto dove la giustizia e il rispetto dei propri diritti diventano concetti difficili da comprendere.
Essere genitori significa scegliere, ogni giorno, di non mettere il proprio piacere o il proprio interesse davanti al bisogno dei figli. È un atto di responsabilità che non ammette scuse né pretesti chi diventa genitore deve esserlo fino in fondo, con coerenza, dedizione e rispetto per chi più di ogni altro dipende da noi.
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