
C’è una domanda che, a prima vista, sembra semplice ma che in realtà racchiude grande profondità, chi è un bambino?
La risposta immediata potrebbe essere un bambino è una persona che non ha ancora raggiunto l’età adulta, ma fermarsi a questa definizione sarebbe riduttivo, quasi freddo. Un bambino non è solo un individuo “in crescita” è una persona unica, che attraversa un tempo speciale della vita, fatto di scoperta, di meraviglia e di formazione.
Un bambino è curiosità pura, sa stupirsi davanti a ciò che noi adulti diamo per scontato: un fiore che sboccia, una nuvola che cambia forma, una mano che lo accompagna. È fiducia totale guarda gli adulti come punti di riferimento sicuri, si affida senza riserve, convinto che riceverà protezione e amore. Ed è proprio questa fiducia che ci ricorda la grande responsabilità che abbiamo nei suoi confronti.
Ma un bambino è anche vulnerabilità, non ha gli strumenti per difendersi da solo, non conosce ancora le regole dure del mondo, e per questo necessita della nostra cura, della nostra guida e del nostro rispetto.
Ogni bambino porta con sé diritti fondamentali il diritto al gioco, che non è un lusso ma una parte essenziale della crescita; il diritto all’istruzione, che apre le porte del futuro; il diritto di essere amato, ascoltato e considerato per ciò che è.
Un bambino non è un adulto in miniatura è un essere completo, con emozioni autentiche, con pensieri che meritano attenzione, con una personalità che chiede di sbocciare. Non dobbiamo plasmarlo a nostra immagine, ma accompagnarlo nel suo cammino, perché diventi se stesso.
In ogni bambino c’è una promessa la promessa di un futuro migliore. E il futuro dipenderà proprio da come sapremo rispettare e custodire questa promessa.
Dunque, parlare di bambini non significa parlare solo di età anagrafica, ma significa parlare di vita, di speranza e di responsabilità. Sta a noi adulti riconoscerlo e agire di conseguenza, perché ogni bambino ha diritto non solo a crescere, ma a crescere bene, con dignità, con gioia e con amore.
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