martedì 16 luglio 2024

Lettera a te stesso, 40 anni dopo.


Non so da dove cominciare, ma giusto per farti sapere, la borsa piena di libri che portavi durante quei dodici anni di scuola era in realtà il fardello più leggero che ti sia mai stato posto sulle spalle. 

Ora portiamo borse più piccole, e non sono nemmeno piene di roba: solo l'essenziale, a volte solo un singolo libro. 

Eppure, non riesco proprio a comprendere come la vita ci appesantisca con così tante cose in più da portare, non solo sulle nostre spalle, ma anche sui nostri cuori e sulle nostre menti.

 Le semplici preoccupazioni di finire i compiti e superare gli esami si sono evolute in una serie complessa di responsabilità e pressioni che non sembrano mai alleviarsi.

Una volta ti piaceva pranzare mentre guardavi la televisione dopo la scuola, pensando di fare un pisolino e saltare la lezione pomeridiana in modo da avere più tempo per riposare. 

Quei pomeriggi erano pieni di una routine confortante, un senso di sicurezza e prevedibilità. 

Ora, dopo aver finito la scuola, trascorriamo molti momenti a casa e abbiamo un sacco di tempo per dormire, ma in qualche modo, il sonno non sembra più sufficiente per riposarci. Non è solo il sonno di cui abbiamo bisogno per riposare, ma il desiderio di scomparire dalle richieste schiaccianti della realtà. 

La stanchezza che proviamo ora non è solo fisica, è un esaurimento emotivo e mentale che nessuna quantità di sonno sembra curare.

Ricordi i giorni in cui l'unica cosa di cui avevi paura era di dover finire i compiti prima di giocare? 

La semplicità di quelle paure sembra quasi ridicola ora, ma adesso tutto ci spaventa, persino il pensiero di aprire gli occhi la mattina e affrontare il domani, perché la verità è che la vita è molto più complicata e dura di quanto avessimo mai immaginato. 

Ogni giorno porta con sé una serie di sfide, incertezze e ansie, il futuro che una volta sembrava così luminoso e pieno di promesse ora sembra incerto e scoraggiante.

Hai sempre voluto crescere in fretta, pensando che essere un bambino fosse frustrante perché dovevi ascoltare i tuoi genitori tutto il tempo, mentre essere un adulto significava essere libero. ma quello che devi sapere è che l'età adulta ha il costo della solitudine. 

Essere adulti non è così divertente come pensavi una volta. 

Adesso che siamo diventati adulti, abbiamo così tante responsabilità e dobbiamo affrontare le conseguenze dei percorsi che scegliamo. 

La libertà che desideravamo ha le sue catene: decisioni, bollette, scadenze e la pressione costante per avere successo. 

Ora, spesso restiamo svegli prima di dormire, desiderando di poter tornare a essere bambini che non sapevano altro che giocare e fare riposini, desiderando di poter rimanere per sempre bambini di dieci anni, desiderando, desiderando, desiderando. 

Avevi così tanti sogni e cambiavi costantemente, un momento volevi diventare un medico, qualche giorno dopo, hai detto che volevi diventare un assistente di volo. 

Eri qualcuno che osava sognare. 

I tuoi sogni erano alti come il cielo ed eri così ottimista sul realizzarli. Credevi che tutto fosse possibile.

Potresti compatire la persona che sono ora perché non sono più qualcuno che osa sognare. 

Per me, sopravvivere alla giornata è un risultato in sé.

Mi accorgo che i sogni sono così spaventosi perché la realtà del mondo non è gentile con le persone con sogni grandiosi. 

Gli ostacoli e le battute d'arresto che affrontiamo possono essere scoraggianti ed è facile perdere di vista quei grandi sogni quando stiamo solo cercando di arrivare alla fine di ogni giorno.

 Se mi chiedessi qual è il mio sogno adesso, potrei semplicemente fissarti senza espressione perché non lo so. 

Non ho una visione chiara della vita che voglio, a parte una vita che sia pacifica e sufficiente.

Non importa la realtà che affrontiamo ora, spero che tu sia ancora orgoglioso di me per aver affrontato coraggiosamente ogni giorno nonostante il desiderio di farla finita. 

Forse realizzeremo tutto ciò che sognavi quando eri piccolo. Non al momento, ma forse tra qualche anno. 

Il viaggio è lungo e spesso arduo, ma sai, non mi sono arreso del tutto, nel  profondo, c'è ancora un po' di speranza che ho, una piccola parte di me che crede che possiamo ancora raggiungere le stelle.

Ti prometto che otterrai tutto ciò che hai sempre desiderato da bambino, continuerò  a lottare, ad andare avanti e a credere che ci sia un futuro più luminoso davanti a me, perché meriti di vedere quei sogni diventare realtà e lo devo a te, e a me stesso, di continuare a impegnarmi per una vita che porti gioia, appagamento e pace. 

Con tutto il mio amore e la mia speranza per il futuro.

Firmato: Il tuo io dopo 40 anni.

1 commento:

  1. Bello questo scritto Paola, purtroppo la vita ha messo a dura prova diverse donne che, come noi hanno dovuto rimboccarsi le maniche e far la parte dei leoni.

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