lunedì 16 giugno 2025

Ti ho cresciuto per vederti volare




 



Caro Gianfranco, non so se le parole sapranno mai contenere tutto ciò che provo per te, ma oggi sento il bisogno di provare a restituirti, almeno in parte, l’immensità di ciò che sei stato, che sei e che sarai per me.

C’è un legame che nasce ancor prima delle parole, che si scrive nei silenzi, nei gesti quotidiani, nelle notti insonni e nei giorni colmi di meraviglia.


Ogni mattina, quando ti guardo svegliarsi, vedo la magia della vita rinnovarsi. Con i capelli spettinati e gli occhi ancora pieni di sogni, mi regali il primo sorriso della giornata ed è lì che trovo la mia forza perché ti guardo e vedo un uomo.


Un uomo che ha camminato con le proprie gambe, che ha imparato a scegliere, a cadere, a rialzarsi, a vivere. E intanto tu mi insegni  ad amare senza condizioni, a guardare con occhi nuovi, a ridere con il cuore.


Ricordo quando ti tenevo tra le braccia, quando bastava la mia voce per calmarti. I tuoi primi passi, i tuoi occhi spalancati sul mondo, le mani che cercavano le mie come fossero l’unico porto sicuro.

Ogni singolo gesto, ogni momento vissuto insieme, è scolpito nella mia memoria come un mosaico prezioso.


 poi c’erano le tue prime domande curiose, i tuoi silenzi pieni di significato, le notti in cui ti vegliavo e i giorni in cui bastava un tuo sorriso per ridarmi la forza.

Ogni tua crescita è stata anche la mia. Ho imparato a lasciarti andare, un po’ alla volta, senza mai smettere di tenerti nel cuore.


Ti ho cresciuto con amore, ma anche con l’intenzione silenziosa di prepararti al volo.

Sapevo che un giorno le tue ali avrebbero cercato il cielo, e che il mio compito non era trattenerti, ma darti il coraggio e  la leggerezza per spiccare il volo con dignità.

Crescerti è stata la mia più grande sfida, ma anche il mio più grande dono, con l’amore semplice e immenso che solo una madre può conoscere. Un amore che non pretende, che non trattiene, che accompagna in silenzio e che si fa forza anche quando tutto dentro vorrebbe proteggerti da ogni cosa.

Ci sono state notti insonni, preoccupazioni che non hai mai saputo, rinunce che non ti ho mai raccontato, ma  non importa, perché il mio cuore non ha mai vacillato era un dono, non un sacrificio.


A volte mi domando se tu abbia mai davvero percepito quanta cura ci fosse nei miei gesti quotidiani, quanta attenzione nel lasciarti sbagliare, nel permetterti di cadere per imparare a rialzarti, perché anche questo è stato crescere lasciare che tu diventassi ciò che sei, senza piegare la tua natura alla mia idea di te.

Conoscerti nella tua autenticità è stata la mia gioia più grande.


Oggi sei uomo, osservo le scelte che fai, il modo in cui affronti la vita, la delicatezza con cui sai ascoltare, la fermezza con cui sai decidere.


Non sei più quel bambino che cercava la mia mano per attraversare la strada, ma io sono ancora qui, non più per guidarti, ma per osservarti da lontano senza interferire, senza smettere mai di esserci.


E questo, figlio mio, è tutto ciò che una madre può desiderare.


Non dimenticare mai da dove vieni, e porta con te ciò che ti ho trasmesso la forza gentile, il rispetto per te stesso e per gli altri, il coraggio di essere vero.


Quando la vita ti metterà alla prova  perché lo farà, tu continua a volare alto, con il cuore radicato in ciò che conta perché, nel tuo volo c’è anche una parte di me.

 

Con amore infinito,

Mamma.

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