
C’è chi pensa che i figli arrivino quando è il momento giusto, altri credono che basti volerli. Non siamo solo corpi che generano corpi, ma anime che si incontrano, si cercano, si aspettano.
A volte ci si illude che un figlio sia solo il frutto di un desiderio o di un progetto, ma in profondità potrebbe esserci molto di più. Forse ogni nascita è una risposta, una chiamata accolta, una promessa mantenuta da tempo immemore. Ma poi ci sono storie che non si spiegano così facilmente come quella di Elena e Marco, che provarono per anni ad avere un bambino. Medici, controlli, ormoni, attese, delusioni.
Tutto sembrava giocare contro, a un certo punto si arresero, non per rassegnazione, ma per stanchezza. Scelsero di vivere la vita che avevano, con gratitudine, pur con quel vuoto che ogni tanto tornava a farsi sentire.
Fu in quel momento, quando avevano smesso di chiedere, che arrivò Sara. Un test positivo inatteso, una gravidanza senza spiegazioni cliniche, ma profondamente sentita come giusta.
Ci sono anime che bussano piano, con pazienza, non si impongono, ma restano in ascolto, sentono vibrare le ferite e le speranze dei futuri genitori.
Non scelgono famiglie ideali, ma famiglie che pongono domande, che aprono sentieri, che talvolta feriscono e proprio per questo possono guarire.
L’anima che sceglie di incarnarsi non cerca comfort, cerca verità. Cerca il terreno giusto per fiorire, anche se è roccioso anche se sa che dovrà lottare per aprirsi al sole.
Ci sono bambini che arrivano per risvegliare, altri per accompagnare. Alcuni restano poco, ma lasciano segni indelebili.
Altri restano a lungo e, nel tempo, diventano il cuore pulsante di intere generazioni.
Ci sono coloro che portano con sé la leggerezza di un inizio, altri il peso sacro di ciò che va trasformato ma nessuna anima è mai un errore, anche quando la vita sembra negarle un posto oppure, la società non è pronta ad accoglierla.
Per ogni nascita, visibile o invisibile, c’è un disegno più grande che spesso sfugge alla comprensione razionale. L’incontro tra un’anima e una famiglia non è casuale è una trama tessuta altrove, un richiamo che attraversa il tempo.
Ogni figlio è una storia che comincia molto prima di nascere.
È un incontro antico, a volte misterioso, ma mai privo di senso.
Pensare all’anima come a una viaggiatrice consapevole, che sceglie dove e con chi camminare, ci restituisce uno sguardo più ampio sul senso della vita.
Non si tratta di trovare risposte assolute, ma di accogliere ogni nascita e ogni non nascita come parte di una danza invisibile, dove l’amore è la musica che tiene insieme tutto.
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