
"Conosci il percorso per arrivarci?" chiese una voce da lontano.
"Sinceramente?
Non lo so." rispose, le parole lente, ponderate. "Ma ci proverò." continuò.
Non è quello che facciamo tutti, quello che stiamo tutti cercando di fare?
Così spesso, dobbiamo metterci in una posizione in cui non siamo esattamente sicuri, entrando nell'ignoto con nient'altro che una debole speranza a guidarci come una stella lontana che brilla fuori dalla nostra portata, ma la cui luce è comunque visibile ai nostri occhi nudi.
Chiediamo persino indicazioni, come se qualcuno là fuori avesse le risposte che stiamo cercando. Eppure, in fondo, lo sappiamo, sappiamo che non ci sono garanzie.
Percorriamo un sentiero che è tutt'altro che liscio, tutt'altro che una strada fiorita. Invece, è una strada spesso avvolta in una fitta nebbia di dubbi, paure e "e se?".
E se non ce la facessi?
E se fallissi?
E se non potessi diventare la persona che sogno?
Sì, c'è sempre la possibilità che inciampiamo.
Potremmo rimanere delusi, non solo dal risultato, ma da noi stessi, dalle scelte che abbiamo fatto e dai rischi che abbiamo corso.
Eppure, quale altra scelta abbiamo se non quella di correre un rischio?
Restare fermi significa negarci la possibilità di qualcosa di più grande.
Quindi, ci aggrappiamo all'idea che il viaggio in sé, con tutti i suoi colpi di scena, ne valga la pena.
Anche con l'incertezza, c'è qualcosa da guadagnare, qualcosa da guardare avanti e qualcosa da capire. E così, andiamo avanti.
E se ci riuscissi?
E se questo mi mettesse su un percorso migliore alla fine?
Ci proveremo, nonostante non lo sappiamo, come la luce della stella, per quanto lontana, ci dà qualcosa a cui puntare.
È fragile, ma abbastanza da farci muovere attraverso le ombre del dubbio, forse è il più grande atto di coraggio che possiamo offrire al mondo e a noi stessi.
Onestamente?
Non lo so, ma ci proverò.
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