
Ci sono incontri che sembrano casuali, e invece sono destini che si incrociano nel momento più giusto, quando una vita cerca salvezza e un’altra ha bisogno di dare un senso alla propria esistenza. A volte la provvidenza si manifesta nella forma più fragile e inaspettata un bambina sola, su una scalinata, nel silenzio di un mondo che gli ha voltato le spalle.
Era un pomeriggio d’autunno, l’aria profumava di legna bruciata e foglie bagnate. Camminavo senza meta, uno di quei giorni in cui ti sembra che niente abbia più un vero scopo. Fu allora che lo vidi.
Un bambina piccola, forse tre anni, seduta su dei gradini nel parco. Non piangeva, non si muoveva. Guardava davanti a sé con occhi spenti, e subito capii che era cieca. Aveva le manine che stringevano a sé un orsacchiotto di peluche, sembrava aspettare qualcuno. Ma non c’era nessuno.
Mi avvicinai lentamente, gli parlai piano. Lei non si spaventò, anzi, inclinò leggermente la testa, come se stesse ascoltando il suono del mio respiro più che le parole. Le chiesi dove fosse la sua mamma, se sapeva come si chiamava. Non lo sapeva. Non torna più mi disse ma io l’aspetto qui.
Mi si strinse il cuore. Non c’era alcun adulto nei paraggi, nessuna segnalazione, nessun allarme. Solo lei. Percepivo il buio nei suoi occhi e la pazienza disperata di una bimba abbandonata.
Non potevo lasciarla lì, la presi in braccio. Ricordo ancora come si aggrappò a me senza esitazione, come se avesse già deciso che io sarei stata la sua casa.
La portai con me, tra mille trafile burocratiche e assistenti sociali, ma alla fine, nessuno reclamò quel bambino. Nessuno. Era stata lasciata indietro, come qualcosa che non serviva più.
Io, invece, non riuscii più a lasciarla.
Le diedi un nome, una stanza, delle abitudini. Imparai il braille insieme a lei, mi iscrissi a corsi per genitori di bambini con disabilità visiva. Ogni suo passo era anche il mio. Ogni conquista era una vittoria doppia.
Crescendo, é diventata curiosa, intelligente, piena di sensibilità. Ogni tanto, quando sento la sua risata risuonare nella casa, mi chiedo chi abbia salvato chi.
A volte la vita ci mette davanti a scelte che sembrano follia agli occhi del mondo ma è in quei momenti che si misura il vero significato dell’amore.
Il buio non è negli occhi, ma nell’indifferenza e un cuore che ama, davvero, può accendere la luce anche dove non sembra esserci più niente.
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