
Ci sono legami che nascono con noi, che non scegliamo, ma che ci scelgono. I fratelli sono tra questi, ma essere fratelli non significa soltanto avere un cognome in comune o crescere sotto lo stesso tetto.
C’è qualcosa di più profondo, di invisibile e tenace, che lega due anime cresciute una accanto all’altra è il filo sottile della memoria condivisa, delle battaglie combattute insieme, delle parole dette e, ancora di più, di quelle taciute.
Essere fratelli non è solo condividere una casa, una merenda, una madre.
È molto di più.
È avere accanto qualcuno che ha visto le stesse albe e gli stessi temporali. Qualcuno che sa esattamente da dove vieni, e forse, proprio per questo, può aiutarci a non dimenticarlo mai. È quella certezza che nei momenti in cui tutto traballa, c’è almeno una persona al mondo che conosce il tuo passato senza che tu debba spiegarlo.
Un fratello è complice e rivale, spalla e muro, conforto e provocazione. È l’eco dei nostri passi nel corridoio della vita, è lo specchio che, anche se deforma un po’ i ricordi, li conserva intatti.
Un fratello è quel nome che ti scappa nei sogni e che, anche da lontano, ti fa sentire meno solo.
Con lui si litiga per l’ultimo biscotto, ma anche condiviso il primo dolore vero. Ci sono risate fino alle lacrime senza dover spiegare il perché, ci sono silenzi che dicono più di mille parole.
Essere fratelli è sapere che, anche quando la vita separa, trasforma, allontana, c’è qualcosa che resta.
E non è solo sangue ma storia, radice.
È destino…
È sapere che c’è sempre un porto sicuro magari scomodo, magari burrascoso ma incredibilmente familiare.
È un modo di dire Tu ci sei da sempre e per sempre.
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