Attraverso il portale del tempo un viaggio verso ciò che siamo stati significherebbe necessariamente voler cambiare qualcosa. A volte, è il bisogno di rivedere uno sguardo, sentire una voce che non sentiamo più, abbracciare chi ci ha lasciati senza un addio.
Altre volte, si tratta semplicemente di voler camminare ancora una volta lungo quella strada dell’infanzia, di annusare l’odore di una casa che non esiste più, di osservare se stessi con occhi nuovi, sapendo ciò che allora non si sapeva.
Attraversare quel portale significherebbe rivivere, comprendere, riconciliarsi.
Saremmo capaci di affrontare con più lucidità ciò che allora ci sembrava confuso, di perdonare chi ci aveva ferito, di perdonarci per ciò che non avevamo capito.
Forse ci renderemmo conto che non tutto ha bisogno di essere cambiato, perché ogni cosa anche il dolore ha avuto il suo perché nel renderci ciò che siamo oggi.
Eppure, quella scelta non è per tutti.
Ci vuole coraggio a guardare indietro, più di quanto ne serva a guardare avanti. Il passato può essere una lama sottile può tagliare o può curare, ma chi lo attraversa con il cuore aperto, senza illusioni, può tornare indietro non per restare, ma per tornare al presente con qualcosa in più. Una verità, un frammento di sé, una pace che mancava.
In fondo, il tempo è solo una linea che abbiamo imparato a leggere in un solo senso, ma forse la vita è più simile a un cerchio e ogni tanto, per andare davvero avanti, dobbiamo avere il coraggio di tornare indietro.

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