mercoledì 29 ottobre 2025

Perché l’uomo s’innamora




Innamorarsi è un fenomeno complesso che attraversa corpo, mente e storia personale, ma se proviamo a leggere tutto come un unico filo possiamo vedere come diversi elementi si intreccino fino a produrre quella sensazione che chiamiamo amore. Innanzitutto c’è una risposta biologica immediata il corpo riconosce stimoli piacevoli e li premia con sostanze che generano eccitazione, desiderio e piacere. 


Quel primo sussulto, lo sguardo che trattiene, il cuore che accelera, non sono soltanto immagini romantiche sono segnali chimici che rendono il contatto con l’altro memorabile e ripetibile, ma la biologia da sola non spiega perché scegliamo proprio quella persona e non un’altra.


Accanto alla chimica c’è il bisogno emotivo. Ogni persona porta dentro un insieme di mancanze, desideri e fragilità che cerca, spesso in modo inconsapevole, di colmare. Quando incontriamo qualcuno che in qualche modo risponde a quel bisogno  che ci fa sentire accolti, compresi, ammirati o al sicuro si crea una risonanza profonda. Non è sempre questione di perfezione a volte l’attrazione nasce perché l’altro riflette una parte di noi che riconosciamo o che vorremmo sviluppare. Questa risonanza ha radici nel passato la storia familiare, gli affetti dell’infanzia, le prime relazioni modellano i nostri modelli d’amore e determinano chi troviamo rassicurante o interessante.


Il senso narrativo gioca un ruolo importante. Ci innamoriamo anche di come l’altro si inserisce nella nostra storia personale ci pare che la sua presenza dia senso a ciò che abbiamo vissuto e a ciò che immaginiamo del futuro. L’innamoramento costruisce aspettative e proiezioni; nei primi momenti vediamo potenzialità, non solo realtà immaginiamo complicità, progetti, una versione migliore di noi stessi. Questa proiezione è una forza creativa, che può nutrire la relazione quanto, se fuori controllo, può illudere.


C’è poi un aspetto sociale e culturale il contesto in cui viviamo insegna modelli di bellezza, ruoli e norme relazionali. Le aspettative sociali influenzano chi riteniamo desiderabile o “adatto” e come interpretiamo i segnali dell’altro. Le storie che abbiamo ascoltato nei film, nei libri, nella famiglia  colorano il modo in cui viviamo l’innamoramento, dandogli forme riconoscibili ma anche limiti. Infine, l’innamoramento è esperienza dinamica non è solo l’istante in cui tutto appare perfetto, ma un processo che può nutrirsi di scoperta, cura e impegno, oppure svanire quando la routine, le differenze e le difficoltà emergono.


In conclusione, l’uno si innamora perché in un dato momento si intrecciano elementi fisici, bisogni emotivi, ricordi personali, speranze future e segnali culturali. È un incontro tra ciò che siamo e ciò che desideriamo diventare, mediato da chimica e significato. 


L’innamoramento, così, è insieme un riflesso del corpo e una costruzione del senso breve abbaglio per alcuni, profondo progetto di vita per altri, ma sempre un’esperienza che parla di noi delle nostre mancanze, delle nostre aspettative e della nostra capacità di riconoscere nell’altro un possibile compagno di viaggio.

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