
L’aria manca, il peso schiaccia, lo sguardo si perde nel vuoto. Il dolore è costante, infinito, e ci si aggrappa a qualsiasi frammento di forza per convivere con esso, per sopravvivere in questa galassia caotica di sentimenti.
La mente si svuota, eppure il nodo alla gola rimane. Urla soffocate si bloccano dentro, mute, incomprese. La disperazione diventa un abisso che gli altri osservano da lontano, senza capire, senza sentire.
Oggi è difficile andare avanti, seguire il flusso, esistere in un mondo privo di comprensione, privo di amore, privo di empatia. Un mondo che giudica senza conoscere, che ride mentre il dolore divora dall’interno.
Vivere un dolore invisibile è un peso insopportabile. Portare un lutto che nessuno riconosce, indossare ogni giorno una maschera per nascondere le crepe è estenuante. E fa male.
Nessun commento:
Posta un commento