
Non è il tempo a renderci vecchi, ma il modo in cui scegliamo di viverlo. Gli anni passano per tutti, inevitabilmente, ma non tutti li attraversano allo stesso modo. Ci sono persone che a sessant’anni hanno lo sguardo spento e il cuore stanco, e altre che a ottanta ancora ridono con la stessa freschezza di un bambino. La differenza non sta nei capelli bianchi o nelle rughe, ma nella capacità di mantenere viva la gioia, l’ironia, la leggerezza.
Smettere di ridere significa smettere di credere che ci sia ancora qualcosa di bello da aspettare, significa rinunciare a quella scintilla che ci ricorda che, nonostante le difficoltà, la vita resta un dono da assaporare. La risata è un ponte che ci unisce agli altri, è un balsamo che cura le ferite invisibili, è la chiave che riapre le porte dell’anima quando tutto sembra chiuso.
Chi continua a ridere, a stupirsi, a trovare il lato ironico anche nei momenti complicati, non invecchia mai davvero. Forse accumula anni, ma dentro conserva una giovinezza che non si misura con il calendario. È la giovinezza del cuore, quella che nasce dall’entusiasmo, dall’amore per le piccole cose, dalla capacità di trasformare un giorno qualunque in un’occasione speciale.
Ridere non è solo un gesto spontaneo è una scelta, un atto di coraggio contro la rassegnazione. Finché sapremo farlo e troveremo un motivo per sorridere anche nelle giornate più grigie, resteremo giovani, nonostante tutto, perché la vera età non è quella scritta sui documenti, ma quella che portiamo nello sguardo.
Ricordo una signora del mio quartiere, la chiamavano nonna Rosa. Aveva superato da un pezzo gli ottant’anni, ma quando la incontravi sembrava che portasse in tasca un raggio di sole. Non aveva avuto una vita facile aveva perso il marito giovane, aveva cresciuto i figli lavorando duramente, eppure non la sentivi mai lamentarsi.
Ogni volta che parlava, riusciva a infilare una battuta, una risata contagiosa che ti faceva dimenticare per un attimo i tuoi pensieri. Perfino quando le gambe facevano fatica a reggerla, lei scherzava “Non è che sono lenta, è che il mondo va troppo di fretta!”.
Guardandola, capivi che la sua forza non era nei muscoli, ma nello sguardo vivo, curioso, pieno di ironia. Accumulava anni, sì, ma non invecchiava mai davvero, perché aveva scelto di non smettere di ridere.
Ed è proprio così che dovremmo vivere tutti con quella leggerezza che non nega le difficoltà, ma le trasforma in occasione per sorridere ancora.
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