
Arrabbiarsi è un’esperienza che tutti conosciamo accade quando ci sentiamo feriti, ingiustamente trattati, non ascoltati o quando qualcosa ci sfugge di mano. La rabbia, in sé, non è un’emozione negativa è una forza primitiva che ci segnala un pericolo o un’ingiustizia, che ci spinge a difenderci o a reagire, ciò che diventa dannoso è l’abbandonarsi a essa, lasciarle il comando della nostra mente e del nostro corpo.
La rabbia, se incontrollata, agisce come un veleno lento. Dentro di noi aumenta il battito cardiaco, il respiro si fa corto, i muscoli si irrigidiscono, il pensiero si annebbia. Non vediamo più chiaramente, non ragioniamo con equilibrio, e in quell’istante possiamo dire parole o compiere gesti che non avremmo mai voluto. Parole che feriscono, decisioni avventate, silenzi pieni di rancore: sono cicatrici che restano, molto più a lungo di quanto duri l’impeto della rabbia.
I danni non sono solo relazionali, ma anche interiori. Covare rabbia logora chi la porta dentro: aumenta lo stress, indebolisce il corpo, consuma energie preziose. È come tenere un fuoco acceso che non scalda, ma brucia chi lo custodisce. Spesso chi si arrabbia non punisce davvero l’altro, ma se stesso.
Imparare a riconoscere e gestire la rabbia significa evitare che diventi distruttiva. Non significa reprimerla, ma darle uno spazio controllato, trasformarla in parola invece che in urlo, in dialogo invece che in conflitto. La vera forza non è nell’esplodere, ma nel saper contenere, scegliere, dire ciò che serve senza ferire.
La rabbia è un avvertimento, non una condanna può segnalare ciò che non va, ma sta a noi decidere se usarla per costruire un cambiamento o per generare solo macerie.
Inoltre essa, non è altro che un fuoco che, se lasciato libero, brucia più chi lo porta dentro che chi lo riceve. Imparare a controllarla non significa soffocare le emozioni, ma scegliere di non lasciare che siano loro a guidare le nostre azioni.
La vera saggezza sta nel trasformare la rabbia in forza costruttiva, perché solo così smette di distruggere e diventa occasione di crescita, chi domina la propria rabbia diventa libero, chi ne è schiavo si condanna da solo.
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