
Amare significa scegliere di esserci, di investire tempo, energie e attenzione. Significa non ferire di proposito, non manipolare, non giocare con le fragilità dell’altro. È proteggere, sostenere, accogliere. È imparare a parlare la lingua emotiva di chi si ha accanto, dare valore ai propri bisogni e non trattarli mai come un fastidio. È mettere da parte l’ego e pensare in termini di “noi” invece che solo di “io”.
La prova più autentica arriva nei momenti difficili. Quando il mare è calmo, tutti sanno “amare”; ma la misura reale si vede nella tempesta. L’amore resiste al conflitto, non si spegne davanti alla rabbia, non scompare al primo ostacolo. Non vuol dire non discutere, ma scegliere di farlo senza distruggere. Vuol dire non cercare un vincitore, ma un punto d’incontro. Non accumulare torti da rinfacciare, ma costruire ponti anche quando si è feriti.
Amare davvero significa restare, anche quando sarebbe più facile allontanarsi. Significa ascoltare prima di pretendere ascolto, perdonare invece di collezionare rancori, scusarsi invece di giustificarsi a oltranza. È l’atto continuo di ricordare che si è nella stessa squadra, non in campo opposto.
L’amore, quello autentico, non è un sentimento che va e viene è una scelta consapevole, rinnovata nel tempo, anche e soprattutto quando non è facile.
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